LODI Sopralluogo al sottopasso ferroviario, svelati i segreti del cantiere
Tour all’interno dell’opera che collega viale Pavia e via Nino Dall’Oro
Tra i primi a varcare il cancello del cantiere, da viale Pavia, e percorrere il nuovo tunnel ci sono anche dei bambini, con gli occhi sgranati e qualche domanda pronta per gli esperti. Uno di loro, schietto, dice al coordinatore della sicurezza, l’ingegner Paolo Beniamino De Vizzi, che, dal disegno appeso alle pareti per far approfondire l’opera ai cittadini, non si capisce molto. «Ogni segno - si tuffa subito l’esperto nella spiegazione - ha un significato. Tutte queste linee sono i binari». Esattamente sopra a quei due monoliti di cemento, realizzati sul posto, nel cortile del magazzino comunale di viale Pavia, e poi spinti, metro dopo metro, sotto quelle linee tratteggiate sulla carta. Tra curiosità e stupore, lodigiani di tutte le età, sabato mattina, per l’apertura straordinaria ai cittadini del maxi cantiere da 4,2 milioni di euro per il raddoppio del sottopasso ferroviario ciclopedonale tra viale Pavia e via Nino Dall’Oro. Porte aperte da viale Pavia, ad accompagnare i lodigiani progettisti ed esperti, ma anche l’assessore ai Lavori pubblici e patrimonio Luca Scotti. «Una bella esperienza di apertura verso la città su un’opera che è stata discussa e ha creato dei disagi più che comprensibili - ha detto l’assessore nel corso della visita - : ora la gente è qui per vedere da vicino le ragioni che hanno costretto la città a subire certi disagi. C’era voglia di conoscere meglio questo cantiere, c’è un bel via vai e ci sono tante persone che chiedono informazioni, sinceramente interessate a capire quello che è accaduto, anche con domande tecniche. C’è una curiosità sana verso quest’opera che è certamente molto particolare». I cittadini hanno potuto percorrere tutto il nuovo tunnel - anche illuminato con luci di emergenza per l’occasione - per un tragitto di 55 metri fino alla nuova piazza ipogea all’altezza di viale Trento Trieste e oggi ancora a cielo aperto, anche se è prevista a stretto giro la realizzazione del nuovo tratto di strada. Tante le domande in arrivo dai lodigiani, con curiosità particolari sull’operazioni di spinta sotto i binari, a cui hanno risposto l’ingegner De Vizzi e l’ingegner Giulio Terzini, direttore lavori operativo delle strutture, che ha svelato tutto il complesso intervento effettuato nel tempo per il sostegno dei binari per la fase di spinta, con i lavori in notturna, in un lasso di tempo compreso tra la mezzanotte e le 4 del mattino, a traffico ferroviario fermo. Una lotta contro il tempo, caratterizzata da adrenalina e velocità, paragonato ai “pit-stop” della formula uno. Tra le domande anche quelle sul tema del sistema di smaltimento delle acque meteoriche e quelle sul vecchio percorso, che corre a fianco al primo, ma non è esattamente adiacente. Percorso che sarà riqualificato ex novo, come cambieranno completamente aspetto gli accessi. Sul lato di viale Pavia, prevista anche una scala dolce a gradoni dotata di sedute e aiuole, che è già visibile negli elementi strutturali.
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