Lodi, trecento verifiche sui cacciatori e 5mila euro di multe: il bilancio della polizia provinciale

Cinque sequestri di selvaggina, 28 violazioni amministrative e tre denunce a piede libero

Più di trecento verifiche sulla caccia, per quasi 500 cacciatori controllati, con 28 verbali per violazioni amministrative, 5 sequestri di selvaggina e 5mila euro di sanzioni elevate, oltre all’accertamento di 3 violazioni penali. Sono i risultati di poco più di due mesi di attività della polizia locale della Provincia di Lodi sulla caccia, dall’apertura della stagione venatoria il 19 settembre.I controlli sono stati 335 e hanno riguardato 471 cacciatori, con 28 contestazioni di violazioni amministrative e 5 sequestri amministrativi della selvaggina abbattuta e detenuta irregolarmente, 3 fagiani, 3 conigli e una minilepre. Le sanzioni elevate hanno un valore di 5.005,70 euro che saranno introitati da Regione Lombardia. Le contestazioni hanno riguardato aspetti burocratico-amministrativi come la mancata annotazione sul tesserino della selvaggina abbattuta, la mancata annotazione del giorno di caccia prescelto o l’omessa cerchiatura sul tesserino del capo di selvaggina abbattuto, e ancora il mancato possesso del tesserino, o il fatto di non averlo con sé durante l’attività venatoria, e l’omesso pagamento delle tasse di concessione regionale. Accanto a queste violazioni, ce ne sono altre relative alla caccia in sé, dal mancato utilizzo di un capo ad alta visibilità al superamento del limite massimo di fauna stanziale abbattuta giornalmente al superamento del limite di utilizzo di 6 cani da caccia per cacciatore o gruppo di cacciatori. Infine, un ultimo gruppo di sanzioni riguarda i luoghi in cui si è svolta attività venatoria, dal mancato rispetto delle distanze da strade carrozzabili o da edifici abitati o posti di lavoro al mancato rispetto dei 100 metri di distanza da macchine agricole in funzione alla caccia su terreni coltivati (a soia o sorgo).

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