LODI Una nuova casa per il Movimento che da 60 anni lotta contro la fame nel mondo
Taglio del nastro per la sede del Mlfm in via Togliatti dedicata a due compianti volontari
Da 60 anni in campo perché nessuno muoia di fame e di sete. Il Movimento lotta fame nel mondo di Lodi, ieri, ha inaugurato la nuova sede in via Togliatti 18, nell’area attigua all’Emporio solidale. E l’ha fatto in grande stile, come meritano gli eventi importanti come questo. Intorno al presidente Antonio Colombi c’erano il vescovo Maurizio, il prefetto Enrico Roccatagliata, il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio e l’assessore comunale Simonetta Pozzoli, insieme a tanti volontari e sostenitori del Movimento. Tra i presenti di spicco c’erano i tre figli dei coniugi Fugazza, anime del gruppo e il figlio del fondatore Angelo Cambiè, il medico Giuseppe. A ricordare gli albori del Movimento è stato il presidente Antonio Colombi aprendo i festeggiamenti. La fondazione, ha ricordato, è avvenuta proprio nel 1964 grazie ad Arnaldo Moretti, presidente dell’Azione cattolica, Antonio Allegri, già sindaco di Lodi e Angelo Cambiè. Momenti di emozione si sono registrati durante lo svelamento della targa e la contestuale benedizione da parte di monsignor Malvestiti, successivi al taglio del nastro. “Dedicata alla memoria di Franca Caglio e Dante Fugazza - recita la targa - anime trainanti e infaticabili sostenitori del Movimento per la lotta contro la fame nel mondo. Perché il loro esempio di impegno e solidarietà sia per noi eredità del passato e faro per il futuro”. «L’Africa è un grande punto di riferimento per il mondo intero - ha detto il vescovo Maurizio parlando anche di un grande appello all’umanità in arrivo dal continente nero -. Sono venuto per farmi perdonare per quando ho dovuto ritirare in fretta e furia, per ragioni di sicurezza, due missionari che erano in Africa. Cerco di riparare con l’amicizia che riservo a questa associazione. L’Africa è la capitale della gioia per le nostre comunità, capitale umana e spirituale di tutto riguardo che non possiamo permetterci di abbandonare». Il prefetto ha ricordato l’importanza dei diritti per i quali il Movimento è in campo, come quello al cibo e all’acqua pulita, alla base del fenomeno migratorio. «Tutta l’attività di volontariato si sviluppa - ha detto il prefetto -, in virtù della libertà che ci è concessa. Senza quest’ultima non ci sarebbe volontariato». Santantonio ha sottolineato l’importanza di una nuova sede come segno di consolidamento e sviluppo dell’attività di una associazione, citando il lavoro svolto dal Movimento a livello internazionale, ma anche locale, dalla nascita di Sanfereorto all’accoglienza dei migranti a Graffignana. E un grazie sincero è arrivato anche dall’assessore Pozzoli perché il Movimento «ci aiuta a intendere i confini come varchi e porte per far passare gli aiuti e la solidarietà».
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