
L’ospedale di Lodi senza neurochirurgia, nel 2024 nessun paziente è stato ricoverato con l’elicottero
I mezzi dell’Areu sono sempre più utilizzati per le missioni di urgenza
L’elisoccorso del 118 vola sempre di più e non ha più bisogno di campi sportivi illuminati per l’atterraggio. Le missioni dipendono, ovviamente, dalle condizioni meteo e dalla gravità degli eventi. Nei primi 5 mesi di quest’anno, in provincia di Lodi, l’elisoccorso dell’Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) ha già effettuato 29 missioni, con un incremento di 15 rispetto allo scorso anno quando da gennaio a maggio erano state 14. In totale, in tutto il 2023 le missioni sono state più o meno in linea, invece, con quelle dell’anno prima. A illustrare i numeri è Fabrizio Canevari, coordinatore della Soreu, la centrale operativa regionale di emergenza urgenza della pianura.
«Nel 2022 - spiega - in totale, l’elisoccorso ha volato 63 volte, in provincia di Lodi, 52 nel 2023. L’anno scorso, per esempio, per le condizioni meteo, in tutto il mese di febbraio, non ha volato. Nel 90 per cento dei casi l’elicottero è volato per eventi traumatici, incidenti stradali o eventi infortunistici e in meno del 10 per cento dei casi per eventi medici. In un caso abbiamo effettuato un trasporto secondario, ovvero abbiamo centralizzato un paziente dall’ospedale di Lodi in un altro centro. L’elisoccorso è uno strumento che ha subito una forte evoluzione. Il suo utilizzo si è modificato. Abbiamo 5 velivoli. A Como, Brescia e Sondrio, l’elisoccorso è attivo h 24. Adesso non servono più neanche i campi sportivi illuminati, ci bastano aree sicure. Tendiamo sempre ad atterrare in prossimità dell’evento perché abbiamo sviluppato la visione in notturna. Il velivolo ci permette di portare personale altamente qualificato sul posto. Non abbiamo confini. Se il posto nel quale intervenire è più vicino ad un’altra Regione ci rivolgiamo al 118 di quella Regione. Abbiamo infatti degli accordi interregionali. A volte ci capita di coinvolgere l’elisoccorso di Alessandria, Parma, Verona e Bologna. A seconda della vicinanza chiediamo l’ingaggio della risorsa disponibile».
Per quanto riguarda i traumi, l’ospedale Maggiore è stato classificato come Ctz, Centro traumi di zona senza neurochirurgia e Codogno, invece, come Pst (Presidi di pronto soccorso per traumi), ma da qualche tempo ha perso l’ortopedia.
Nel 2024, nessun paziente è stato portato con l’elisoccorso a Lodi. A Lodi dovrebbero arrivare, in genere con i mezzi di terra, i traumi minori.
Spesso però il paziente viene centralizzato in un Ctz con la neurochirurgia o in un Cts, Centro territoriale specialistico.
A partire dall’1 luglio 2022, inoltre, è stato applicato da Areu, sul territorio lombardo, il modello di triage pre ospedaliero secondo Trenau (Trauma system de reseau Nord Alpin des urgences), come da indicazioni del sistema nazionale linee guida (Snlg). La Lombardia è stata scelta dall’istituto superiore di sanità come sede di sperimentazione del Trenau. Inoltre l’Snlg suggerisce l’utilizzo del New trauma score come predittore di mortalità intra-ospedaliera. L’algoritmo elaborato da Areu prevede alcune modifiche, come recita la delibera regionale, del protocollo originale con 5 livelli di priorità ed include la categoria dell’ospedale di destinazione in funzione delle tempistiche di trasporto.
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