Lunedì nero per i medici di famiglia, impossibile fare le ricette digitali

Il grido d’allarme del presidente dell’ordine Massimo Vajani per il mancato funzionamento del Siss: «Continuano a dire che vogliono mettere i servizi in rete, ma qui non funziona niente». Quella del ministero di abolire le ricette cartacee dal 2025 potrebbe non essere una buona idea

Lodi

La Legge di Bilancio prevede che tutte le ricette mediche in formato cartaceo siano abolite a partire dal 2025, ma potrebbe essere un problema.

Lo dimostrano le continue lamentele per i blocchi del Sistema informativo socio sanitario Siss in Lombardia. L’ultimo “grido di dolore” è arrivato lunedì dal presidente dell’ordine dei medici Massimo Vajani.

Il Siss si è bloccato per tutta la mattina e al rientro in ambulatorio, il pomeriggio, la situazione era ancora bloccata.

Per i medici di base era impossibile mandare le ricette via mail e anche i certificati di malattia. Il presidente dell’Ordine dei medici Massimo Vajani è infuriato. Non molto tempo fa la Federazione degli ordini aveva diffuso anche una missiva di protesta.

«Succede quasi sempre il lunedì - protesta a gran voce il medico -. Se ci trovassimo in un’azienda privata avrebbero già licenziato tutti. Il sistema si blocca, non funziona e la gente si infuria con noi medici. Non se la prende con la Regione e i suoi vertici, ma con il front office diretto che siamo noi. Poi ci lamentiamo per le violenze, per forza le persone si infuriano. Noi medici anziani riusciamo a fronteggiare le proteste degli ammalati, ce la caviamo, ma penso ai colleghi giovani o alle dottoresse che sono più vulnerabili di fronte alle violenze. Vorrei che il messaggio arrivasse alla popolazione, che noi non abbiamo colpa di questi disservizi».

Vajani è “nero”. «È un sistema fallimentare - commenta - poi parlano di case di comunità e informatizzazione e messa in rete dei servizi, ma qui non funziona niente, va rivisto tutto da capo. Fosse un giorno, passi, ma qua succede spesso. Il problema è che non possiamo fare le ricette dematerializzate e inviare i codici ai pazienti per il ritiro in farmacia. Bisogna stampare le ricette rosse in formato cartaceo, dire alle persone di venire a prenderle in studio e spesso i colleghi essendo abituati all’online, non hanno più nemmeno i ricettari. Anche con la richiesta dei giorni di malattia, bisogna venire a prendere i certificati e poi consegnarli all’Inps. È inaccettabile. La nostra nota inviata come Federazione degli ordini era molto pesante, ma è stata completamente disattesa. Non abbiamo avuto risposte, neanche una scusa».

Lunedì, per tutto il giorno l’hanno chiamato i colleghi dagli altri comuni della provincia, anche dalla Bassa per lamentarsi. «È veramente triste - dice -. È tutto bloccato da stamattina, anche il pomeriggio, quando ho ripreso non funzionava nulle e le persone non potevano neanche prenotare le vaccinazioni».

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