
Nel Lodigiano la pioggia non ferma le operazioni della polizia provinciale lungo le sponde del Po
BRACCONAGGIO 33 i cacciatori controllati, scatta una denuncia con il sequestro di un’arma, un richiamo elettronico e un’anatra abbattuta
Controlli lungo il Po in cinque diverse province, anche nel Lodigiano vengono battute le sponde del grande fiume. Sono stati in tutti 33 i cacciatori identificati durante l’operazione “Po 2025” che domenica ha visto nel corso dell’attività coordinata l’impiego di 37 unità tra polizia provinciale, guardie volontarie e Carabinieri forestali con l’ausilio di 13 veicoli ed un paio di imbarcazioni. Servizio svolto nelle province di Lodi, Cremona e Pavia per quanto riguarda il territorio Lombardo, Piacenza e Parma invece per quello emiliano.
«L’intento - spiega il comandante della Polizia Provinciale di Lodi, Massimiliano Castellone – è quello di ottimizzare le risorse a disposizione ed aumentare in questo modo l’efficacia del controllo del territorio, in particolare nelle aree di confine tra le diverse Province, che a causa delle condizioni di contesto risultano spesso di difficile gestione. L’integrazione tra gli equipaggi provenienti da diversi Corpi di Polizia Provinciale consente inoltre di consolidare ed intensificare pratiche di collaborazione che assumono crescente importanza ai fini di un adeguato presidio dell’ambiente perifluviale, con l’ulteriore valore delle qualificate sinergie messe in atto con i Carabinieri Forestali».
Sotto una pioggia battente oltre ai 33 controllati le forze in campo hanno denunciato a piede libero un cacciatore, sequestrato un’arma, un richiamo elettrico con amplificatore del suono e un anatide abbattuto, oltre ad elevare sanzioni amministrative per la mancata registrazione di un capo abbattuto, dei richiami vivi e per il trasporto di un’arma carica su un natante.
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