Omicidio Bolzoni, portafogli e telefono della vittima trovati lungo via Precacesa VIDEO

LODI Erano in un cespuglio fra la strada e la roggia, di fronte alla casa di Gianì

Le perlustrazioni erano iniziate nel pomeriggio di mercoledì ma, complice l’acqua alta circa un metro, non si era potuto fare granché. Giovedì mattina, contattato il Consorzio Muzza, il livello del canale che scorre di fianco a via Martin Lutero è stato fatto calare. E così le operazioni per scandagliare l’alveo alla ricerca di possibili indizi riconducibili al delitto Bolzoni sono potute entrare nel vivo. Quello che si cercava, però, non è stato trovato in acqua, ma in un marcio ceppo di legno sulla riva, a pochissimi passi dal “palazzo delle poste” di via Bay dove, prima di essere portato in carcere, risiedeva il 29enne Andrea Gianì, uno degli indiziati per l’omicidio del 60enne Roberto Bolzoni, deceduto tra domenica e lunedì della scorsa settimana dopo aver ricevuto 35 coltellate e trovato esanime nella sua auto parcheggiata in piazza Omegna. Carabinieri e vigili del fuoco hanno infatti rinvenuto, all’interno del ceppo, alcuni effetti personali riconducibili con molta probabilità a Bolzoni, e nello specifico un cellulare e un portafoglio. Rimarrebbe però il giallo sull’arma impiegata per il crimine.

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