PAULLO Accusato di picchiare la moglie, invocata la difficile integrazione
Per il giudice l’egiziano processato è innocente
«Non ti lavi»: avrebbe motivato anche in questo modo le sue violenze sulla moglie (e le figlie) un 31enne egiziano residente, all’epoca dei fatti, tra San Donato Milanese e Paullo, che è stato sotto indagine e poi sotto processo per due anni e mezzo, dopo che la moglie, sua connazionale, l’aveva denunciato e aveva trovato rifugio con le loro due figlie in una casa - famiglia alla fine del 2019. Lungo l’elenco delle accuse: lesioni pluriaggravate, maltrattamenti in famiglia e anche violenza sessuale. Ma nonostante la condanna a quattro anni e quattro mesi di reclusione avanzata dal pubblico ministero - che pure ha ritenuto non provata l’ipotesi di violenza carnale -, il tribunale collegiale di Lodi ha assolto l’uomo per “insufficienza di prove” dall’ipotesi di maltrattamenti e “per remissione di querela” per altre contestazioni: a un certo punto infatti la donna ha ritirato la denuncia, anche se, in presenza di reati procedibili d’ufficio, il processo è andato avanti.
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