Tangenziali e circonvallazioni, la Provincia di Lodi definisce le priorità

MOBILITA’ Dieci richieste dai Comuni a San Cristoforo per nuove strade, Meleti e Massalengo in cima alla lista

A tenere banco in estate è stato il passaggio o il divieto di passaggio dei tir dalla Motta di Massalengo e da Meleti, annose questioni irrisolte che si ripropongono ogni anno da tempo. Ma negli strumenti urbanistici territoriali sono una decina in realtà le richieste dei Comuni, recepite dalla Provincia, per realizzare nuove tangenziali, bretelle, circonvallazioni, insomma nuove sedi stradali per superare il tema degli attraversamenti dei centri abitati. Sono previste a Crespiatica e Corte Palasio nell’Oltreadda, a Massalengo nel centro, a Brembio, Castelnuovo, Meleti, Santo Stefano nella Bassa, con i completamenti poi della tangenziale di Livraga e quella di Secugnago, nell’ultimo pezzo, verso la zona industriale. Sono previsioni sulla carta, e le risorse latitano, ma la scala di priorità è importante per capire chi ha più chance di arrivare a dama. Proprio su questo tema, dopo le polemiche per l’ennesima ordinanza anti-tir notturna di Massalengo e per le proteste dei residenti di Meleti, il gruppo provinciale della Lega chiede che ci sia un percorso condiviso con i Comuni e criteri chiari per definire la scala delle priorità. A dettarla è il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, l’ultimo strumento di pianificazione che palazzo San Cristoforo sta costruendo, e che mette a regime, analizza e pianifica tutte le infrastrutture territoriali in un’ottica di mobilità. «Sono definite delle linee guida oggettive per individuare la gerarchia delle priorità, altrimenti si resta sempre nel campo della tifoseria e della discrezione – spiega il presidente della Provincia Fabrizio Santantonio, supportato da Michela Binda, dirigente del settore -. I tecnici che lo stanno preparando considerano il criterio del traffico, del livello di pericolosità sulla base dello storico degli incidenti e della loro gravità, e ancora il livello della strada, se si tratta di una statale declassata o una provinciale, e infine le condizioni strutturali, il calibro, la presenza di abitazioni ravvicinate, gli spazi. Quello che è importante, però, è che questa è una gerarchia teorica, e non indica la tempistica di realizzazione. Per l’esecuzione delle opere, infatti, subentrano altri fattori reali, il grado di progettazione, il finanziamento, l’effettiva cantierabilità. Per noi, tutti gli interventi individuati sono importanti, tenendo presente che le risorse sono comunque molto limitate».

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