Tavazzano, migranti: ex lavoratori della coop, scatta l’esposto alla Finanza

Contestati i mancati pagamenti

Hotel Napoleon, operatori e fornitori pagati a metà, scattano le segnalazioni alla guardia di finanza e all’ispettorato del lavoro, oltre che presso legali e sindacato. L’ex cooperativa che gestiva i migranti a Tavazzano e a Casale fino allo scorso aprile ha licenziato gli operatori, ma ha ancora delle mensilità arretrate da saldare. Così monta la protesta. «Scriva quello che ritiene giusto», è l’unica replica di Rossella Zenoni che era referente della cooperativa Arcadia. A protestare non sono solo gli ex dipendenti, ma anche i fornitori che devono prendere ancora dei soldi. «Anche noi qui - spiegano dalla farmacia Borsa di Tavazzano - abbiamo degli arretrati da prendere, si tratta di circa 800 euro. Facevamo la fattura complessiva a fine mese per agevolarli. L’abbiamo sempre fatto anche con le cooperative precedenti, non abbiamo mai avuto problemi. Anche questa volta ci siamo fidati. Non abbiamo ancora risolto la questione. Abbiamo contattato un avvocato». Gli operatori sono infuriati: «Ci siamo rivolti alla guardia di finanza in 10, 8 di Tavazzano e 2 di Milano - dicono -, abbiamo 8 mesi di stipendi arretrati, tredicesima e Tfr non retribuiti». Anche le persone accolte, più volte si erano rivolte alla prefettura di Lodi, protestando, contestando la gestione della struttura, il pocket money erogato saltuariamente, difficoltà nella consegna delle schede telefoniche, scarsa attenzione. «La coop diceva che ci avrebbe pagati, di aspettare, aspettare, ma poi non succedeva nulla», aggiungono gli operatori che avevano siglato il contratto a tempo indeterminato proprio lo scorso gennaio. Anche i Cud, secondo il parere degli operatori non sarebbero «regolari, attestano che per tutto il 2023 è arrivato lo stipendio, mentre noi siamo stati pagati solo fino al mese di ottobre - commentano -. Chi ha bisogno del Cud per l’Isee si ritrova con un reddito che non è reale». «Per quanto mi riguarda - commenta Paul Souame, che ha un diploma di ragioniere ed è ex operatore della cooperativa - mi sono rivolto all’ispettorato del lavoro e alla Cgil. Stanno esaminando la situazione. Devono essere saldati da ottobre a dicembre 2023, la tredicesima, il Tfr, poi i mesi da gennaio ad aprile 2024. Non siamo stati integrati nella nuova cooperativa e così ora stiamo cercando un nuovo lavoro».

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