Uggetti ritorna in consiglio comunale a Lodi: «Sono qui come spettatore»

BROLETTO Dopo nove anni di assenza mercoledì sera l’ex sindaco era presente fra il pubblico

In consiglio comunale ha di fatto passato vent’anni della sua vita. Da nove anni però, in quell’aula, durante un consiglio, non ci era più entrato. La sua presenza, dunque, non poteva passare inosservata. Si è seduto tra il pubblico in ascolto del consiglio di mercoledì sera, Simone Uggetti, già sindaco di Lodi dal 2013 al 2016. Un mandato finito nel modo più traumatico possibile, con il coinvolgimento nella bufera giudiziaria “piscine”, da cui è stato definitivamente assolto nel 2023. E proprio al già sindaco Uggetti in aula, il presidente del consiglio Antonio Uggè ha rivolto un saluto durante la seduta, come «galateo impone».

Nessun ritorno all’impegno attivo o altra ragione di coinvolgimento politico per la sua presenza, ha chiarito proprio Uggetti a “Il Cittadino” ieri. Più che altro un legame personale, e indissolubile, con la politica, che, ha confessato, non finirà mai. E che lo ha portato a tornare in aula, per una volta, in una veste inedita, quella di spettatore a palazzo Broletto. «Ho passato in consiglio comunale vent’anni della mia vita, dal 1996 al 2016, avevo poco meno di 23 anni quando ho iniziato e adesso ne ho 52 - spiega sereno -: erano effettivamente nove anni che non andavo a un consiglio comunale. Essendo lettore attento de “Il Cittadino”, sapevo che era convocata una seduta di consiglio, peraltro su un tema centrale per la città come il bilancio di previsione, e dato che ne avevo occasione ho voluto andare a seguire alcuni interventi di persona». Una scelta dovuta a quell’amore per la politica, che non viene meno.

«La politica la guardavo da bambino, me ne sono sempre interessato, fa parte della mia vita - ha aggiunto - e sono certo che ne farà parte sempre. E anche che, probabilmente, l’ultima cosa che farò sarà parlare di politica o leggere di politica». Insomma, «nessun altro motivo alla mia presenza» se non la passione. Intanto nelle ultime ore, il nome di Simone Uggetti è finito, di nuovo, sulla cronaca nazionale, perché citato dalla ministra Daniela Santanchè nel dibattito sulla mozione di sfiducia a sua carico alla Camera, insieme a Mario Mantovani, «entrambi arrestati e poi processati e assolti», e altri esponenti politici costretti alle dimissioni. «Una piaga del nostro sistema» aveva commentato subito dopo Uggetti via social, rilevando però «la doppia misura della ministra e della sua responsabile politica Giorgia Meloni».

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