«A San Donato servono barriere contro
i disperati in tangenziale»
Allarme attraversamenti, Massera (FdI) va all’attacco
«A San Donato servono delle barriere di protezione lungo la tangenziale per prevenire l’attraversamento di persone che bivaccano in prossimità dei distributori ex Esso ed Ex Eni che come è noto sono sono diventati dei luoghi di degrado urbano e sociale». La richiesta è contenuta nell’esposto che il capogruppo di Fratelli d’Italia Guido Massera, insieme agli altri tre consiglieri comunali uniti nello stesso simbolo, nella giornata di ieri ha inviato al prefetto di Milano Claudio Sgaraglia per sollecitare una serie di misure nella zona dello spaccio tra Milano e San Donato dove ormai da un paio d’anni si è creata una pesante emergenza sul piano della sicurezza. Riguardo le barriere, con l’occasione i promotori dell’esposto fanno presente che negli altri tratti dove sono stati installati i dispositivi anti-attraversamento i pericoli sono stati mitigati. Nella stesso documento, il gruppo di opposizione sollecita anche «il dispiegamento di militari nell’area denominata “spianata della droga” in ausilio del lavoro delle forze dell’ordine per fermare definitivamente lo spaccio di stupefacenti che è causa dei problemi della nostra città». Al tempo stesso viene segnalata la necessità di «bonifica e messa in sicurezza delle aree ex McDonald, del distributore IP e della zona che si trova nelle vicinanze dell’hotel Crown Plaza che è disseminata di rifiuti, vegetazione spontanea fuori controllo ed accampamenti abusivi che sono stati allestiti sotto il cavalcavia». Non solo. Nell’istanza che si è alzata da FdI figura anche un «presidio fisso della polizia locale presso la stazione M3 di San Donato, parte sud della città di Milano, che necessita di particolari attenzioni anche come “primo filtro” di chi vi entra». E infine viene messa in risalto l’esigenza di «migliorare lo stato di manutenzione della strada che entra da Sant’Arialdo in quanto le attuali condizioni rendono difficoltosa la percorribilità della stessa da parte dei mezzi delle forze dell’ordine».
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