Carenza di medici e infermieri: «L’Asst Melegnano-Martesana deve tornare a investire»

PIOLTELLO La protesta dei Comitati in occasione dell’assemblea con i sindaci del territorio

«A partire dal costo del personale, la Regione Lombardia deve tornare a investire sull’Asst Melegnano Martesana con un piano straordinario di rilancio». Con tanto di cartelli e striscioni, è stato questo il filo conduttore della protesta promossa ieri mattina a Pioltello da associazione e comitati in occasione dell’assemblea dei 53 sindaci dell’Asst. «Abbiamo voluto sensibilizzare sulle tante criticità della nostra Asst - ha chiarito Luca Bertagna del Coordinamento per il diritto alla salute Melegnano Martesana -, dove mancano 106 medici di famiglia, i numeri peggiori dell’intera regione». Dei 24 camici bianchi mancanti nel Sudmilano, 5 sono nell’ambito di Melegnano, Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, San Zenone e Vizzolo, 10 in quello di San Donato e San Giuliano e 9 tra Paullo, Mediglia, Pantigliate, Tribiano e Peschiera. «Pur essendo il più popoloso con la presenza di 150mila abitanti, nel distretto Bassa Martesana e Paullese (nel quale sono ricomprese Mediglia, Pantigliate, Paullo, Peschiera e Tribiano) non è previsto un ospedale di comunità, che pure dovrebbe sorgere in presenza di 100mila abitanti e comunque in ogni distretto - incalza Bertagna -. In base ai dati di fine 2023, mancano 228 tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari negli ospedali dell’Asst. Si tratta del numero più elevato se rapportato all’intera popolazione regionale: la nostra Asst registra 4 unità di personale ogni mille abitanti contro una media regionale di 8». Ieri i vertici dell’Asst non hanno preso posizione sulla questione, sulla quale è invece intervenuto Giulio Guala, primo cittadino di Colturano e vicepresidente dell’assemblea dei sindaci.

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