MELEGNANO Un polo culturale all’ex Broggi Izar, così si trasforma la vecchia industria
Lo spazio in futuro ospiterà convegni, presentazioni di libri e mostre
Tutto pronto per la rinascita dell’ultima testimonianza della Melegnano operaia del Novecento, che in futuro diventerà il terzo polo culturale nel cuore della città. Tra i simboli della storica industria metallurgica nota a livello nazionale, il caso è quello dell’antico opificio della Broggi Izar in riva al fiume Lambro, all’esterno dominato dall’imponente ciminiera e all’interno dalla vecchia centrale elettrica con la turbina e il trasformatore. Come rimarcato a più riprese dagli stessi amministratori alla guida della città, si tratta dell’ultimo lascito della gloriosa impresa attiva sino a metà degli anni Novanta, al posto della quale è sorto un maxi-complesso condominiale con la presenza di centinaia di abitazioni. Qualche mese fa è quindi partito l’intervento di recupero, che è ormai arrivato alle battute finali: in base a quanto emerso nella giornata di ieri, all’appello mancano solo gli ultimi lavori sull’impianto di riscaldamento, completati i quali la riqualificazione potrà dirsi definitivamente conclusa. Proprio in virtù dell’elevato valore storico, l’obiettivo confermato anche di recente dal sindaco Vito Bellomo con il suo vice Simone Passerini è quello di farne un vero e proprio polo culturale, che in futuro potrebbe ospitare convegni, presentazioni di libri, mostre ed altri appuntamenti di vario tipo. Sempre in base a quanto prospettato dagli amministratori, durante l’estate sarebbe poi possibile organizzare gli eventi culturali anche nella vicina piazzetta al centro della Broggi, attraverso i quali vivacizzare il popoloso quartiere in riva al Lambro. Tutto questo nell’ambito di un piano più generale, che legherebbe l’ex opificio al castello e alla palazzina Trombini, gli altri due gioielli culturali della città per la cui rinascita il 2024 promette di essere decisivo. Nel corso dell’anno dovrebbe infatti prendere il via il progetto di rilancio del maniero varato in stretta sinergia con il Politenico di Milano, che verrà poi presentato al governo per ricevere i relativi finanziamenti ed avviare così il restyling delle due ali laterali da tempo in preda ad un perdurante degrado. Ma l’accordo con l’ateneo del capoluogo lombardo contempla un’ipotesi simile anche per la palazzina Trombini, a favore della quale il Piano triennale delle opere pubbliche ha destinato ben 900mila euro, grazie ai quali verrebbe avviato un complessivo intervento di recupero.
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