Paullese, piano per togliere due semafori

SAN DONATO Progetto da oltre 15 milioni di euro di Città Metropolitana: previste due rotatorie e un sovrappasso

Individuata dai tecnici di Città metropolitana una soluzione dal costo di oltre 15 milioni di euro per eliminare i due semafori sulla Paullese, che sono collocati all’altezza di via Moro e di via Gela, al fine di favorire lo scorrimento del traffico su tutto il congestionato asse viario che attraversa il Sudmilano. Lo schema varato dai tecnici è stato al centro dell’incontro che si è tenuto martedì tra il consigliere delegato alle infrastrutture di Città metropolitana Daniela Caputo e l’assessore alla viabilità di San Donato Massimiliano Mistretta. Entrando nel merito, il disegno verte sullo spostamento dell’ultimo tratto della strada di via Gela nella parte a ridosso del parcheggio dei laboratori Eni di Bolgiano e sulla realizzazione di una rotatoria nell’area dell’ex Parco Tubi che in parte verrà anche rinaturalizzato mediante l’eliminazione dell’asfalto. Il vantaggio, fa notare Mistretta, è che l’intervento consentirebbe di ricucire il tessuto urbano inserendo nell’isolato di Bolgiano l’immobile residenziale che resta isolato proprio per la presenza della strada. Dopodiché, dall’altra parte della carreggiata della Paullese, verrebbe realizzata una seconda rotatoria che, assicurano la Caputo e Mistretta, andrebbe a occupare solo una piccola porzione dell’oasi Levadina che sarà comunque pienamente salvaguardata. Mistretta osserva: «Lo schema presentato da Città metropolitana rappresenta la soluzione migliore in quanto sposta la rotonda al di fuori del contesto residenziale grazie all’eliminazione di circa 400 metri di strada e alla realizzazione di un nuovo collegamento viario in un tratto al di fuori del contesto abitato a cui si sommerebbe il vantaggio che una parte dell’ex Parco Tubi diventerebbe a verde. Mentre - prosegue - nella sponda opposta della Paullese il piano interesserebbe solo una piccola fascia perimetrale esterna di Levadina, tutelando l’area di interesse ambientale. Nell’insieme - conclude -, ritengo che questa sia una buona soluzione per via Gela, mentre per via Moro come amministrazione ci eravamo già espressi positivamente sulla prospettiva di sostituire il semaforo con un sovrappasso ciclo-pedonale». Soddisfatta anche la consigliera Caputo che commenta: «Sono molto contenta che sia stata individuata un’ipotesi progettuale che vada incontra alle diverse esigenze tenendo conto che la zona di via Gela ha una serie di vincoli legati alla presenza del Lambro, dell’oasi Levadina e di un edificio residenziale, pertanto qualsiasi soluzione avrebbe comportato qualche disagio. Peraltro, tra gli aspetti positivi, c’è anche il fatto che il Parco Tubi diventerebbe una sorta di area spugna drenante, con una serie di vantaggi ambientali, e che la palazzina residenziale sarà protetta dal traffico. A questo punto - fa sapere - partirà la fase della progettazione e il mio auspicio è quello che nell’arco di un anno, speriamo anche prima, ci siano le basi per sottoscrivere un accordo con il Comune di San Donato. Infine - conclude -, per quanto riguarda la parte economica, se Città metropolitana non avesse le risorse necessarie da stanziare per questa importante opera, chiederemo un contributo a Regione Lombardia».

© RIPRODUZIONE RISERVATA