San Donato: borseggiatrici, spaccio e furti come sempre al terminal del metrò giallo
Rifiuti ovunque, vetri rotti, tende e barbecue nelle aiuole accolgono ogni giorno i pendolari. Dopo le operazioni di polizia dell’estate, nulla è cambiato
Al capolinea della metropolitana di San Donato il tempo sembra essersi fermato a favore del degrado. Passeggiando tra l’asfalto logoro e l’aria pesante, ci si imbatte in un’ampia area colonizzata da senzatetto e persone moleste che chiedono l’elemosina. Il risultato? Una distesa di rifiuti ovunque, tossicodipendenti sdraiati sull’asfalto e altri che si lavano al buio con bottigliette riempite d’acqua alla discesa del mezzanino. Con l’allarme rosso delle borseggiatrici appostate in attesa di turisti all’autostazione o all’ingresso del metrò. È lo scenario che appare davanti agli occhi a chi, quotidianamente, frequenta il capolinea di San Donato. Dove, soprattutto di sera, «si ha paura a stare soli». Le tende lungo la via Marignano, sgualcite e grigie, sembrano reliquie di una battaglia persa, mentre all’ombra della chiesetta di San Martino, un uomo avvolto nelle coperte sparisce nel suo dramma. Dall’altra parte della strada, bottiglie vuote e resti di cibo si confondono con una lavatrice lasciata sul marciapiede. E, sotto un cartello di “divieto di scarico”, abbondano i rifiuti. Eppure, in questo scenario, c’è chi si attrezza per un barbecue (del tutto illegale) sulle aiuole con stereo ad alto volume e costine sul fuoco.
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