SAN GIULIANO La battaglia del bar con il Comune per mantenere la pedana esterna

Marina Altieri lo deve togliere perché occupa dei parcheggi

«Nel periodo del Covid, dopo un anno di chiusura obbligata, ho installato una pedana in legno davanti al mio locale nel rispetto delle norme anti-contagio, poi il Comune mi ha chiesto di sostituirla con una in ferro, e ho speso 6mila euro, ora mi vuole impedire di avere un dehors nonostante il Governo abbia previsto una proroga per l’allestimento di queste strutture fino alla fine del 2024». La protesta arriva da Marina Altieri, la titolare del locale Playa Marina, collocato in via Costituzione, la quale spiega che insieme ad alcuni referenti di Confcommercio si è anche recata in municipio per tentare di fare valere le sue ragioni. Ma dal Comune è arrivato riscontro negativo alla sua richiesta di posizionare nuovamente l’allestimento esterno dopo che lo ha rimosso, su richiesta dell’ente stesso, per consentire i lavori di asfaltatura del marciapiede. «Io sono in questa sede da 27 anni con la scuola di ballo - ricorda la diretta interessata-, inoltre da 12 anni svolgiamo anche attività di bar e ristorante, in questo contesto la presenza del dehors è stata salutata con favore dai nostri clienti, ma anche da tutti i negozianti della zona perché ha rafforzato il passaggio, così come tanti residenti hanno apprezzato la possibilità di fermarsi a bere un caffè all’aperto: non capisco perché debba essere penalizzata la mia attività che rappresenta un punto di aggregazione frequentato da persone tranquille, che non hanno mai creato problemi». Il sindaco Marco Segala replica: «Innanzitutto si tratta di un atto gestionale che parte dal presupposto che la proroga del Governo riguarda i dehors collocati nei centri storici e quindi il singolo caso, che coinvolge un’attività del territorio, non rientra in questa cornice. Come Comune - riprende -, abbiamo ricevuto solo questa istanza a cui abbiamo già risposto che daremo riscontro negativo anche se dovesse essere presentata una nuova richiesta dal momento che la pedana sacrifica dei posti auto. E se dessimo la concessione, non potremmo negarla ad altre attività, ma un tale scenario penalizzerebbe i cittadini in quanto creerebbe penuria di parcheggi».

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