Fatture “congelate” per quasi 40 milioni di euro. A tanto ammontavano gli arretrati nei confronti delle imprese dei Comuni più grandi del territorio e della Provincia. Il dato è aggiornato alla fine del 2012. Si tratta di somme già impegnate, per lavori che in alcuni casi sono già stati eseguiti, ma che gli enti locali non possono liquidare per i criteri del Patto di stabilità, ovvero per i severi vincoli di spesa fissati dallo Stato.
Ora il governo vorrebbe intervenire per sbloccare una quota di questi crediti. La manovra è però molto complicata e rischia di slittare. Una scelta che rappresenterebbe una “doccia fredda” per il mondo produttivo del Lodigiano. La crisi sta infatti mettendo in ginocchio molte delle aziende. «I primi a soffrire per questa situazione siamo noi amministratori, che non possiamo pagare le imprese che svolgono dei lavori – spiega Giancarlo Cordoni, sindaco di Lodi Vecchio e rappresentante dell’associazione dei Comuni del Lodigiano – occorre quindi trovare una soluzione il prima possibile». Da alcuni verifiche risulta che i mandati di pagamento fermi nel territorio hanno raggiunto una cifra imponente. Alla fine dell’anno scorso la Provincia aveva bloccato 15 milioni di euro per opere da pagare, riferiscono da palazzo San Cristoforo, ma che non poteva liberare per i vincoli del Patto pur avendo i fondi in cassa. Discorso analogo per il Broletto, dove i residui passivi per lavori pubblici coperti da impegni di spese a bilancio al dicembre scorso erano pari a quasi 19 milioni di euro (quasi 7 milioni versati alle imprese ad inizio 2013). Fatture bloccate dai vincoli di bilancio fissati dallo Stato anche per il Comune di Sant’Angelo (a fine 2012 la somma era di 1.800.000 euro), per il Comune di Codogno circa 500mila euro, per Lodi Vecchio 450mila euro e per Casale circa 1 milione di euro. Su questa situazione si è levato il grido d’allarme degli artigiani. «Sbloccare le somme sarebbe un’importante bombola di ossigeno per le imprese, in un momento difficile di crisi», sostiene Mauro Sangalli di Unione artigiani. E Vittorio Boselli di Confartigianato: «In assenza di un intervento del governo, con la modifica del Patto di stabilità, serve un atto di coraggio e di responsabilità da parte della Provincia e dei Comuni del Lodigiano: il non rispetto volontario delle norme che ritardano i pagamenti alle imprese e che stanno bloccando il settore degli appalti pubblici».
Fatture “congelate” per quasi 40 milioni di euro. A tanto ammontano gli arretrati nei confronti delle imprese dei Comuni più grandi del territorio e della Provincia. Si tratta di somme già impegnate, per lavori che in alcuni casi sono già stati eseguiti, ma che gli enti locali non possono liquidare per i criteri del Patto di stabilità
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