La questione dei beni mai arrivati ai terremotati arriva a Roma. Ieri nel question time del parlamento ai ministri, l’onorevole Ignazio La Russa ha ripreso l’appello lanciato lunedì sulle pagine de “Il Cittadino” da Nancy Capezzera, e ha chiesto al ministro per i rapporti con il parlamento Maria Elena Boschi se fosse possibile destinare i materiali raccolti per il Reatino ai luoghi delle Marche che hanno appena subito un altro terremoto. «Ci sono molti materiali raccolti nel Lodigiano per Amatrice che non sono stati inviati nel Reatino, e ora si parla di una possibile destinazione a onlus locali – ha detto La Russa -. Chiedo al ministro se è possibile attivarsi per fare in modo che questi beni arrivino nelle Marche colpite dall’ultimo sisma». La risposta di Boschi (a destra, ndr) è stata chiara, anche se il Ministro non ha raccolto informazioni dirette a Lodi: «Con riferimento a quanto raccolto dalla comunità di Lodi, una generosità encomiabile, vale la pena ricordare che da subito la protezione civile aveva detto di non fare raccolte perché non necessarie. Alla protezione civile nazionale in ogni caso non risultano richieste dalla protezione civile della provincia di Lodi per portare i beni nel Centro Italia né perché si vada a prenderli. Detto questo, anche nelle Marche non risultano necessità di beni o materiali, e in questi casi è consuetudine in presenza di beni deperibili che a livello regionale si organizzino raccolte con le onlus che si occupano di solidarietà». I beni del Lodigiano però non erano deperibili. «Le protezioni civili regionali e provinciali in caso di emergenza hanno il dovere di interloquire direttamente tra di loro, non ci si può nascondere dietro richieste ufficiali formali – il commento di Nancy Capezzera che per prima aveva lanciato l’appello per destinare i beni fermi a Lodi nelle Marche -. A questo punto però è necessario vederci chiaro e anche con colleghi di altri partiti chiederemo un incontro al responsabile della protezione civile di Lodi».
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