
PrimoPiano
Venerdì 30 Maggio 2014
Arditti e la grande occasione di Expo
«Il nuovo mondo che si profila nel settore dell’alimentazione porta con sè enormi
opportunità anche per la nostra terra. A che punto siamo? Ci sono dei ritardi,
ma alla fine arriveremo in tempo. Le inchieste? La legalità non è negoziabile»
Punto primo: «I lombardi si devono convincere che la Lombardia è bellissima». Punto secondo: «Lodi non perda l’occasione di sfruttare i rapporti con le citta gemellate ed altre eventuali relazioni con realtà internazionali». Punto terzo: «Il nuovo mondo porta con sé grandi occasioni anche per la nostra terra».
Il lodigiano Roberto Arditti, direttore della comunicazione e delle relazioni esterne di Expo 2015, ospite ieri pomeriggio del Festival della comunicazione all’Auditorium della Bpl, ha indicato la stella polare ai suoi concittadini in vista dell’esposizione universale.
Intervistato dal vice direttore de “il Cittadino” Aldo Papagni, alla richiesta di una riflessione sul cammino in ordine sparso verso l’Expo di istituzioni e imprese lodigiane, ha osservato come «gli italiani abbiano una sorta di rigetto all’idea di coordinarsi» e come sarebbe invece decisivo per le città lombarde candidarsi all’ospitalità dei visitatori stranieri con progetti in rete.
«In Lombardia - ha detto - abbiamo le ricchezze della biodiversità e della tradizione enogastronomica. L’intera pianura padana è uno degli ecosistemi più straordinari del pianeta. Le nostre città devono sapersi proporre all’appuntamento con progetti in grado di valorizzare queste bellezze. Ma per far questo occorre anche coordinarsi e saper far fruttare i rapporti internazionali».
Ma di molto altro si è parlato con Arditti all’incontro di ieri. Ad esempio dello stato dell’arte dei lavori e dell’organizzazione. «Siamo ad un punto delicato - ha detto -, ci sono dei ritardi ma è nella logica delle cose. In Brasile, a pochi giorni dai mondiali di calcio, non tutto è ancora a posto, anche se di sicuro lo sarà il giorno del fischio d’inizio. L’Expo è un evento molto complesso, basti pensare che saranno più di 140 le nazioni che vi parteciperanno. Certo è che bisogna correre perché è il mondo ad andare in fretta». Il mondo che cambia, il mondo che corre, il mondo che si alimenta sempre più in maniera disomogenea: sprechi ed eccessi, ma anche 800 milioni di persone senza cibo a sufficienza. Ecco un altro tema legato ai contenuti dell’Expo 2015. «Non stiamo parlando di una manifestazione sulla fame del mondo - ha osservato Arditti – ma di una straordinaria opportunità che i paesi del mondo avranno di discutere e confrontarsi sul tema della nutrizione, di allacciare rapporti nuovi internazionali, di prepararsi al futuro, stringendo un grande patto per l’alimentazione». Ad un futuro che sarà molto diverso da quello immaginato fino a non molti anni fa. «Forse non tutti sanno – ha detto l’ospite dell’incontro - che da due anni a questa parte la Cina è diventata importatrice di riso, perché il sistema agricolo interno non riesce più a soddisfare il fabbisogno dell’intera popolazione. Questo è significa che il nuovo mondo crea occasioni anche per la nostra terra, se è vero che, parlando delle produzioni di riso, le qualità lombarde e piemontesi sono in assoluto le migliori». Di più.
L’Expo dovrà essere la grande occasione per far conoscere il vero Made in Italy anche a chi ha sin qui creduto di conoscerlo .«I prodotti italiani con marchio ufficiale - ha ricordato Arditti - valgono nel mondo 25 miliardi di euro all’anno, molto meno di quelli con marchio italiano contraffatto, il cui valore è compreso tra i 70 e gli 80 miliardi. Questo significa che i prodotti italiani hanno enormi spazi di diffusione».
C’è stato anche il tempo, all’Auditorium della Bpl, per una breve riflessione sui recenti fatti di cronaca. «Ne parlo volentieri - sono state le parole di Arditti -, perché dobbiamo essere soddisfatti di un Paese che dispone di mezzi di controllo in grado di garantire la legalità, un valore non negoziabile. Le inchieste faranno il loro corso, ma intanto prendiamo atto del fatto che sono stati attivati quei sistemi di sicurezza che ci permetteranno di presentare al mondo un grande evento come l’Expo».
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