Giulio Cesare non è morto. Giulio Cesare è tornato a combattere. Parte da questa suggestione il nuovo romanzo “storico” di Franco Forte, lo scrittore di Casaletto Lodigiano - ma con un passato sandonatese -, curatore delle collane da edicola della Mondadori (Il Giallo, Segretissimo e Urania) e preziosa firma di questo giornale oltre che partner nella fortunata iniziativa editoriale del “Giallo del martedì”.
Ancora un’ambientazione nell’antichità romana dunque (come per l’ultimo felice Caligola), ma in un passato distopico, che offre a Forte ampi margini per lavorare di fantasia senza con questo disancorarsi dal terreno reale (e documentatissimo) in cui calcavano i sandali i grandi condottieri dell’Impero.
La premessa, si anticipava, è tutta dentro il celeberrimo episodio della congiura delle Idi di marzo, di cui lo scrittore lodigiano riscrive clamorosamente il finale: Giulio Cesare non morì quel giorno, anzi; organizzò lui stesso la finta congiura per sottrarsi agli impegni assillanti di governo e agli intrighi di palazzo e tornare così a combattere al comando delle sue amate legioni. Una scelta di vita, nella quale Cesare si fece affiancare dagli stessi uomini passati alla storia come i suoi assassini (Bruto e Cassio) oltre che da figure di grande rilievo come Crasso, Lucullo e addirittura Cicerone, che nonostante lo avesse sempre osteggiato non poteva fare a meno di ammirare il conquistatore della Gallia. Il tutto con un obiettivo: condurre la sua Legio Caesaris oltre i confini del mondo conosciuto alla ricerca del segreto più ambito della storia umana, ovvero la vita eterna, viatico per un ritorno sullo scranno più alto di Roma, stavolta in via definitiva.
Il romanzo è un grande viaggio di esplorazione per scoprire ricchezze e tesori, sottomettere le combattive popolazioni barbare, indagare e verificare tutti gli elementi soprannaturali, magici o misteriosi che hanno dato vita alle leggende più fantasiose nei territori inesplorati del mondo del I secolo avanti Cristo. Fra i compagni di viaggio del protagonista non mancano figure importanti e carismatiche dell’epoca, che Cesare ha fatto uscire di scena fingendo delle morti improvvise, per poi riunirli sotto il suo comando: Marco Licinio Crasso, che fondò con lui il primo triumvirato e lo spronò a raggiungere l’imperium, che finse la morte nel 53 a.C. durante la disfatta di Carre in cui si defilò insieme al figlio Publio Licinio Crasso; Spartaco, che venne apparentemente ucciso da Crasso nel 71 ma fu il primo incaricato a reclutare gli uomini migliori per mettere insieme la Legio Caesaris. E perfino Cicerone, uno dei nemici politici più acerrimi di Cesare, che però non mancò di apprezzarne il rigore morale, la razionalità e la capacità di analizzare le situazioni in modo oggettivo: un elemento indispensabile per dare equilibrio alla sua Legione. Per questo Cesare si presentò a lui nel 43 a.C., l’anno dopo la sua finta morte, e lo sorprende, chiedendogli di unirsi alla Legio Caesaris, per seguirlo alla ricerca del segreto dell’immortalità. Un’offerta che Cicerone non potè rifiutare.
In questo gruppo di personaggi così straordinari, non potrà mancare una donna altrettanto straordinaria: Calpurnia, la moglie di Cesare. Che resterà a fianco del suo uomo per dargli quell’appoggio morale ed emotivo che solo una donna innamorata può concedere.
Il primo romanzo della serie ideata da Forte (e che prevede almeno altri due episodi nelle intenzioni di autore ed editore) parte proprio dalla finta uccisione di Cesare nella Curia, per farci vedere la sua rinascita in un luogo segreto, la riunificazione con Crasso, Spartaco e gli altri della Legio Caesaris, e l’organizzazione della prima spedizione militare ai confini del mondo, nelle terre e nei mari ghiacciati oltre la Britannia del nord. Il resto è tutto da leggere...Giulio Cesare non è morto. Giulio Cesare è tornato a combattere. Parte da questa suggestione il nuovo romanzo “storico” di Franco Forte, lo scrittore di Casaletto Lodigiano - ma con un passato sandonatese -, curatore delle collane da edicola della Mondadori (Il Giallo, Segretissimo e Urania) e preziosa firma di questo giornale oltre che partner nella fortunata iniziativa editoriale del “Giallo del martedì”.
Ancora un’ambientazione nell’antichità romana dunque (come per l’ultimo felice Caligola), ma in un passato distopico, che offre a Forte ampi margini per lavorare di fantasia senza con questo disancorarsi dal terreno reale (e documentatissimo) in cui calcavano i sandali i grandi condottieri dell’Impero.
La premessa, si anticipava, è tutta dentro il celeberrimo episodio della congiura delle Idi di marzo, di cui lo scrittore lodigiano riscrive clamorosamente il finale: Giulio Cesare non morì quel giorno, anzi; organizzò lui stesso la finta congiura per sottrarsi agli impegni assillanti di governo e agli intrighi di palazzo e tornare così a combattere al comando delle sue amate legioni. Una scelta di vita, nella quale Cesare si fece affiancare dagli stessi uomini passati alla storia come i suoi assassini (Bruto e Cassio) oltre che da figure di grande rilievo come Crasso, Lucullo e addirittura Cicerone, che nonostante lo avesse sempre osteggiato non poteva fare a meno di ammirare il conquistatore della Gallia. Il tutto con un obiettivo: condurre la sua Legio Caesaris oltre i confini del mondo conosciuto alla ricerca del segreto più ambito della storia umana, ovvero la vita eterna, viatico per un ritorno sullo scranno più alto di Roma, stavolta in via definitiva.
Il romanzo è un grande viaggio di esplorazione per scoprire ricchezze e tesori, sottomettere le combattive popolazioni barbare, indagare e verificare tutti gli elementi soprannaturali, magici o misteriosi che hanno dato vita alle leggende più fantasiose nei territori inesplorati del mondo del I secolo avanti Cristo. Fra i compagni di viaggio del protagonista non mancano figure importanti e carismatiche dell’epoca, che Cesare ha fatto uscire di scena fingendo delle morti improvvise, per poi riunirli sotto il suo comando: Marco Licinio Crasso, che fondò con lui il primo triumvirato e lo spronò a raggiungere l’imperium, che finse la morte nel 53 a.C. durante la disfatta di Carre in cui si defilò insieme al figlio Publio Licinio Crasso; Spartaco, che venne apparentemente ucciso da Crasso nel 71 ma fu il primo incaricato a reclutare gli uomini migliori per mettere insieme la Legio Caesaris. E perfino Cicerone, uno dei nemici politici più acerrimi di Cesare, che però non mancò di apprezzarne il rigore morale, la razionalità e la capacità di analizzare le situazioni in modo oggettivo: un elemento indispensabile per dare equilibrio alla sua Legione. Per questo Cesare si presentò a lui nel 43 a.C., l’anno dopo la sua finta morte, e lo sorprende, chiedendogli di unirsi alla Legio Caesaris, per seguirlo alla ricerca del segreto dell’immortalità. Un’offerta che Cicerone non potè rifiutare.
In questo gruppo di personaggi così straordinari, non potrà mancare una donna altrettanto straordinaria: Calpurnia, la moglie di Cesare. Che resterà a fianco del suo uomo per dargli quell’appoggio morale ed emotivo che solo una donna innamorata può concedere.
Il primo romanzo della serie ideata da Forte (e che prevede almeno altri due episodi nelle intenzioni di autore ed editore) parte proprio dalla finta uccisione di Cesare nella Curia, per farci vedere la sua rinascita in un luogo segreto, la riunificazione con Crasso, Spartaco e gli altri della Legio Caesaris, e l’organizzazione della prima spedizione militare ai confini del mondo, nelle terre e nei mari ghiacciati oltre la Britannia del nord. Il resto è tutto da leggere...
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