È necessario che il governo valuti con attenzione «la peculiarità specifica sia territoriale sia demografica della Lombardia che, con l’attuale articolazione territoriale fondata su dodici Province con una media di oltre 800.000 abitanti, non costituisce certo una caso di ingiustificata parcellizzazione territoriale». D’altra parte «la modifica di tale equilibrio rischierebbe seriamente di depauperare, in misura difficilmente sostenibile, i livelli dei servizi per i cittadini a livello decentrato».
È questa la posizione ufficiale espressa dalla giunta della Regione Lombardia, che ha approvato ieri, su proposta del presidente Roberto Formigoni, di concerto con l’assessore al bilancio Romano Colozzi, una delibera sul tema del riordino delle Province, in base a quanto previsto della legge nazionale sulla spending review. La giunta ha espresso e trasmesso al governo queste considerazioni senza una proposta formale di accorpamento delle Province, dal momento che il consiglio regionale, competente in materia in base a norme statutarie, non si è pronunciato nei tempi stabiliti dalla legge nazionale. Con la delibera approvata ieri, la Regione Lombardia, pur confermando «la piena disponibilità del presidente e della giunta a garantire la necessaria collaborazione con le sedi istituzionali statali», segnala in particolare la necessità che, nel mettere mano al riassetto degli enti provinciali, si distingua tra enti che creano dissesto alle finanze pubbliche ed enti che invece garantiscono l’equilibrio di bilancio
© RIPRODUZIONE RISERVATA