
(Aggiornamento martedì 3 gennaio, ore 11.30) Ancora forte il titolo Banco Bpm, che guadagna il 6,96 per cento dopo le prime ore di contrattazione.
(Aggiornamento ore 19) Brindisi spumeggiante in Borsa per le nozze che con l’inizio del 2017 hanno dato vita al «Banco Bpm».
Il titolo del neonato terzo gruppo bancario italiano dopo UniCredi e Intesa Sanpaolo, al suo debutto sul listino nel primo giorno di mercato aperto del nuovo anno, ha realizzato un balzo di oltre il 9% terminando a quota 2,5 euro (l’apertura è stata a 2,252 euro)
Già ieri si è svolta la prima seduta del cda della nuova banca, che sotto la presidenza di Carlo Fratta Pasini ha nominato i due vice presidenti, Guido Castellotti e Maurizio Comoli, nonchè l’Ad, Giuseppe Castagna. Nominati anche il direttore generale, Maurizio Faroni, e i due condirettori generali, Domenico De Angelis e Salvatore Poloni. Nella medesima seduta, il cda ha provveduto a vari altri passaggi per dare «immediato avvio all’operatività» di Banco Bpm.
(Aggiornamento ore 15) Banco Bpm vola in Borsa nel giorno del suo debutto a Piazza Affari dove, al parziale delle 13.45, segnava un aumento del 7,6% a quota 2,4660 euro per azione, il massimo di giornata. Il prezzo di esordio era pari a 2,2520 euro.
Ieri è diventata efficace la fusione tra la Popolare di Milano e il Banco Popolare, dalla cui unione è nata la terza banca del Paese, con una capitalizzazione di Borsa di circa 5,5 miliardi, quasi 4 milioni di clienti e 2.500 filiali. Il nuovo istituto può contare su oltre 25.000 dipendenti, più di 171 miliardi di attivi e una raccolta di 120 miliardi di euro. Numeri che si traducono in una quota pari a più dell’8% del mercato nazionale, con una forte radicalizzazione nel Nord Italia (11%) e, in particolare, in Lombardia (15,5%), Piemonte (12,5%) e Veneto (9,5%), mentre a livello patrimoniale, il Cet 1 ratio pro forma del gruppo è pari al 13,6%.
La banca ha due sedi: quella legale è a Milano, la sede amministrativa si trova a Verona. Il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano hanno chiuso il 2016, l’ultimo anno vissuto da ‘single2, con una flessione pari rispettivamente al -75,79 e -60,82 per cento.
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