(ore 14) Non ci sono indagati per il terribile incendio che ieri ha devastato un’abitazione alla cascina Vistarina di Salerano, uccidendo una donna e tre dei suoi quattro figli. Gli accertamenti dei carabinieri non hanno evidenziato responsabilità colpose o dolose.
(ore 9) «Sentivo mia figlia chiedere aiuto da dentro la casa ma non sono riuscito a salvarla». Ashraf Mohamed Abdel Raman, saudita di 49 anni, ha lo sguardo di chi ha davvero perso tutto. Fino alla fine ha cercato di fare il possibile per liberare la moglie e i suoi tre figli dall’incendio ma le fiamme erano troppo alte e l’impresa... impossibile.
Si sono propagate troppo in fretta e hanno portato via tutti, i due fratelli, la sorella e la moglie. Insieme ai vicini ha provato ad abbattere la porta, a fare qualcosa per aprire anche solo un varco nella casa, mentre le grida si facevano sempre più strazianti.
«Ho fatto una vita di sacrifici, e per cosa? - ha detto ieri agli amici -. Solo per la famiglia e miei i figli, che ora non ci sono più. Cosa rimango a fare? Non ho più niente per cui lottare». In tanti hanno cercato di fargli coraggio, quasi in punta di piedi si sono avvicinati per una parola, un gesto che potesse infondergli un po’ di calore. «Ho perso tutto», ha spiegato con il viso stravolto alla gente che lo conosce.
Oltre ai soccorsi, a cascina Vistarina è arrivato Tino Cazzulani, che insieme al figlio gestisce l’azienda agricola. Anche la sua famiglia non ha parole di fronte al dramma e non vuole lasciare solo con il suo dolore il papà. «Un bravissimo lavoratore - osserva Cazzulani -, è in azienda da sette anni, ci conoscevamo tutti. Una tragedia terribile».
Il capofamiglia si occupa della mungitura automatizzata delle vacche, la Vistarina però non è solo un’azienda agricola ma una dimora storica, celebre in tutta la Lombardia perché ospita il Museo del Presepe, molto apprezzato in provincia.
Il parroco di Salerano, don Carlo Patti, ha raggiunto cascina Vistarina per incontrare i parenti delle vittime e in quell’occasione ha portato le condoglianze del vescovo di Lodi, monsignor Giuseppe Merisi.
Gr. Bo.
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