
Cosa l’ha convinta a sposare la crociata di Grillo?
«Vedendo che i partiti politici da 35 anni nulla hanno risolto, se non portare privilegi nelle loro tasche, l’unico modo per risorgere è cambiare le cose, applicando la vera democrazia e la Costituzione. È giusto che ognuno di noi si metta in gioco. Nel movimento abbiamo lavoratori, disoccupati, medici, preti, professionisti e non, chiunque; tutti l’hanno capito, perché la situazione è questa, è grave e non se ne scappa».
Qual è la priorità da affrontare, in Italia come nel Lodigiano?
«Il reddito di cittadinanza per chi non ha lavoro: ognuno ha diritto ad una vita dignitosa. Dove trovare i soldi? Con un po’ di equità, ed esigendo dai “signori” che hanno mangiato per tanti anni, di andarsene: e che prima di uscire e chiudere la porta lascino giù il malloppo. Quanto al Lodigiano, ogni zona ha la propria realtà. C’è parecchio da dire e da fare: penso alla salute pubblica, al sociale, all’ecologia. Io se non respiro l’amianto, respiro gli scarichi della vicina circonvallazione. Bisogna intercettare quattro o cinque questioni di grande e prima importanza, ed intervenire, ma sempre con l’ausilio ed approvazione della cittadinanza».
A proposito di amianto e di salute: com’è la situazione oggi nel nostro territorio?
«Come ci tengo io dovrebbero tenerci tutti. Ho lanciato questo allarme anni fa, adesso tocca alle amministrazioni darsi da fare, ma spetta principalmente ai cittadini darne notizia: e invece la gente ha paura di esporsi. Quando ho chiesto la messa in sicurezza del tetto della Star, ho trovato gente spaventata che si chiedeva “cosa mi succede se mi schiero pubblicamente?”. Invece avrebbe dovuto chiedersi “cosa mi succede se non agisco?“. Poi In alcune zone la situazione è migliorata, ma attenzione: nel 2015 avremo il picco massimo di chi si è ammalto 35 anni fa».
Come Cinque Stelle, dopo il voto, potreste avere il peso per influire su molte decisioni: eppure c’è chi ha già messo in discussione l’effettiva “democraticità” del vostro movimento. Teme brutte sorprese?
«Assolutamente no! Ho e avrò fiducia. Ci basiamo sulla fiducia reciproca, non possiamo fare altrimenti. È una cosa fatta dalla gente per la gente, altrimenti non avremmo neanche iniziato. Di certo, andranno sviluppati meglio alcuni meccanismi, ma dovremo scoprirlo e vederlo durante il cammino».
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