CHIACCHIERE AI FORNELLI - Scoprire il gusto della quinoa e del grano saraceno; lasciarsi ingolosire dall’abbinamento tra il riso venere e il vialone nano; sorprendersi del sapore dell’orzo mantecato con pere e formaggio. Tre suggestioni che saranno proposte sabato 21 settembre a coloro che decideranno di seguiranno “Chiacchiere ai fornelli”, show cooking a cura di Alimenta Italia, la società che al Parco tecnologico padano educa chef di eccellenza, ma organizza anche corsi di cucina amatoriale di grande specializzazione. Nello stand del Cittadino sotto Palazzo Broletto Giulia Tommasi, cuoca che insegna ad Alimenta Italia e ha al suo attivo diverse apparizioni televisive importanti, preparerà davanti al pubblico sei ricette per incantare anche i palati più esigenti. Ad intervistarla, per strapparle segreti e suggerimenti su come trasformare una cena in un’occasione unica, sarà Caterina Belloni, caposervizio cronaca de “Il Cittadino”. Dietro un bancone trasformato in una cucina all’aria aperta la cuoca svelerà i trucchi dei grandi chef, illustrando le sue ricette ma spiegando anche quali alimenti prediligere e come trattarli. E un ruolo di primo piano spetterà ai prodotti del territorio.
TAVOLA ROTONDA SUL FUTURO DEL TERRITORIO - Cosa succederà alla Provincia di Lodi? Sul futuro di San Cristoforo, infatti, permane un alone d’incertezza, dopo che sia il governo Monti che il governo Letta hanno previsto il riordino e la cancellazione delle Province. Sull’argomento, però, restano molti dubbi e altrettante domande. Ecco perché nella giornata di sabato 21 settembre, dalle 9 alle 13, nel salone di via Fanfulla a Lodi andrà in scena la tavola rotonda “Quale futuro per il Lodigiano, quale futuro per la Provincia?”, un evento organizzato dall’Acl (Associazione Comuni del Lodigiano) in collaborazione con il Cittadino. A introdurre i lavori sarà proprio il presidente dell’Acl, Giancarlo Cordoni. Il programma ha subito delle modifiche rispetto a quanto precedentemente annunciato, all’appuntamento non potranno infatti partecipare il deputato Pd Lorenzo Guerini e il consigliere regionale Pd Enrico Brambilla, entrambi impegnati a Roma; anche il consigliere regionale Pdl Claudio Pedrazzini sarà assente. Interverranno il deputato Guido Guidesi (Lega nord), il consigliere regionale del Carroccio Pietro Foroni, il commissario straordinario della Provincia di Lodi Cristiano Devecchi, il sindaco di Lodi Simone Uggetti, il già consigliere regionale Pd Gianfranco Concordati e il sindaco di Castiraga Oscar Fondi. Il dibattito sarà moderato dal direttore del Cittadino Ferruccio Pallavera e dal suo vice Aldo Papagni.«L’esigenza è nata dal territorio - spiega Cordoni -, a luglio c’era già stato un primo incontro con il commissario Devecchi e in quella sede avevamo preso l’impegno di rivederci a settembre con i rappresentanti del governo centrale e regionale per capire quale fosse il destino delle province. L’incertezza è assoluta, la confusione è tanta. A luglio speravamo che ci fossero degli atti che indicassero la via maestra, in realtà siamo ancora in alto mare. Questa è l’occasione per ascoltare quali sono le indicazioni e le prospettive - aggiunge Cordoni -. La Provincia sta morendo da sola in questi mesi, insieme ai tagli economici. C’è poi la necessità di capire quale Lodigiano vogliamo consegnare a questo nuovo ente, al momento sembrerebbe un Lodigiano un po’ frammentato. Un discorso, quest’ultimo, che va oltre alle idee politiche».Nei giorni scorsi Regione Lombardia ha preso una posizione netta sulla questione: il consiglio regionale ha approvato a maggioranza una mozione che “boccia” il disegno di legge sul riordino delle Province e chiede che siano le Regioni ad avere la possibilità di individuare una nuova organizzazione. Numerosi gli interventi in aula dei consiglieri che si sono espressi a favore delle Province, sottolineando come questi enti non costituiscano affatto un inutile centro di spesa. Le Province gestiscono 125mila chilometri di strade extraurbane, 5mila edifici scolastici per un totale di 120mila classi frequentate e 2 milioni 500mila studenti, oltre a 850 centri per l’impiego. La loro abolizione, in base a quanto specificato nel documento approvato, comporterebbe un aumento della spesa pubblica pari a +25 per cento, con un passaggio di 56mila dipendenti alle Regioni o il trasferimento di competenze ai Comuni. La Lombardia conta circa 10 milioni di abitanti e più di 1.500 Comuni, è anche a fronte di questi numeri che il consiglio ritiene che l’esistenza di un ente intermedio sia fondamentale per garantire i servizi sul territorio.
IMMAGINI DI UNA LODI CHE NON C’E’ PIU’ - La Lodi del passato, la città che mai nessuno ha potuto vedere perché distrutta una secolo fa, angoli e immagini di una Lodi che ammalia e che talvolta riescono a commuovere. Sarà davvero molto significativo l’appuntamento messo in campo dal Centro culturale San Cristoforo di Lodi, presieduto da Emiliano Cigala, in collaborazione con «Il Cittadino» per sabato pomeriggio 21 settembre. Alle ore 15.30, nel salone Bianca Maisano, in via Callisto Piazza 15 a Lodi si terrà una significativa proiezione fotografica intitolata “Comeravamo. Immagini di una Lodi che non c’è più”: una galleria di fotografie e cartoline storiche di fine Ottocento e dei primi del Novecento, provenienti dall’immensa raccolta del collezionista Silvano Bescapè di Livraga. Commento di Ferruccio Pallavera, direttore del «Cittadino».
BIGNO BIGNAMI, UN COMICO SENZA VELI - Il suo primo spettacolo risale al periodo del servizio militare a Cervignano del Friuli. L’allora carrista Fausto Bignami durante i pasti faceva sbellicare dalle risate i commilitoni con le sue battute. Il comandante se ne accorse e gli chiese di fare uno spettacolo per risollevare il morale della truppa. Nella palestra della caserma c’erano centinaia di ragazzi, ma “Bigno” non si fece intimorire. Con la serenità che lo caratterizza raccontò una serie di barzellette, cucite insieme con buon senso e qualche spruzzata di dialetto. E fu un successo, il primo della sua carriera, proseguita poi in collaborazione con Franco Rossi e culminata con gli allori della trasmissione televisiva “La Sai l’’ultima” condotta da Gerry Scotti. Da quel punto in poi per Bignami, che di mestiere fa il bancario, la risata è diventata una seconda professione. Anche se da sempre è una vocazione, visto che nelle vicende della vita il 45enne lodigiano sa costantemente scoprire un lato allegro. Come si faccia a non buttarsi giù, a continuare a sorridere e a trovare le idee per divertire anche chi ti sta accanto sarà rivelato a tutti sabato 21 alle 16.30 nello stand del Cittadino in piazza Broletto. Si intitola “Ma che piacere farvi ridere”, l’incontro con Bigno Bignami, “un comico senza veli”, che in un’intervista con Caterina Belloni, caposervizio cronaca del “Cittadino”, finirà per confessarsi. L’idea è quella di convincere il barzellettiere a spiegare se ci sono metodi per far spuntare il sorriso anche sulle labbra del collega scontroso o del vicino di casa che minaccia di avvelenarvi il gatto. Suggerimenti utili per la vita di ogni giorno che, conoscendo il protagonista dell’incontro, si trasformeranno in uno spettacolo da costruire insieme.
DUE ARCHIVI, UN PROGETTO COMUNE - La produzione e il controllo sui beni negli ultimi tre secoli sono stati oggetto di puntuali analisi da parte di rinomati economisti e filosofi. Vi è un innegabile rapporto tra vita ed economia, come stiamo sperimentando in questo tempo di crisi, ed è proprio con questo argomento che si inaugura l’iniziativa intitolata “A carte scoperte” che vede per la prima volta l’Archivio storico diocesano e l’Archivio storico comunale di Lodi collaborare in un progetto pluriennale. “A carte scoperte” nasce infatti dall’intento di individuare anno per anno, e con proposte aperte al pubblico, temi storiograficamente inediti e pertinenti per il territorio, sulla base dei documenti custoditi in entrambi gli istituti di conservazione. “La ricchezza debole” sarà il titolo del primo appuntamento, in programma per sabato 21 settembre, e tratterà dell’argomento dei beni delle donne e della loro gestione, in rapporto alle diverse condizioni dell’esistenza femminile come quella matrimoniale, monacale, di vedovanza. Tutto ciò secondo una prospettiva storica che, oltre all’individuazione di strutture sociali ed economiche esistenti e di piste di ricerca possibili, ha l’ambizione di offrire spunti di riflessione sulla cultura odierna, figlia di quella passata. L’interpretazione dei fatti economici secondo la prospettiva della “scienza che studia il comportamento umano come una relazione tra scopi e mezzi” rappresenta una chiave di lettura utile alla comprensione del perdurare nel tempo della limitata capacità giuridica assegnata alle donne sull’acquisizione e controllo dei propri beni. Per esempio, l’istituzione della dote e il cosiddetto “prezzo della sposa”, nelle loro articolazioni specifiche e territoriali, hanno avuto interpretazioni che hanno diviso storici e antropologi, nel tentativo di imbrigliare questi fenomeni in teorie e sopiegazioni. Alcuni vi vedono una valorizzazione della parentela bilaterale in una società fortemente patriarcale, altri un’ulteriore riduzione dell’autonomia delle donne. I documenti selezionati per il convegno hanno tutti attinenza con situazioni di vita in rapporto a ricchezza e povertà, dove il fattore economico è incidente sulla realtà ed è causa e conseguenza di situazioni che le donne si trovano a vivere o a subire. Da Ottabella che nel 1153 può acquistare un terreno solo con il consenso del marito, suo mondualdo, alle disposizioni testamentarie che escludono mogli e figlie dall’eredità; dal matrimonio della nobile Eleonora Sforza con il marchese Pallavicino, fatto per procura di Ludovico il Moro ed Ercole D’Este, alla povertà delle ragazze in età da marito per cui vengono istituiti legati per la distribuzione della dote; dalla scelta religiosa con versamento della dote spirituale, alla condizione di vedovanza e conseguente povertà. L’iniziativa, introdotta da Angelo Bianchi, ordinario di Storia moderna e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, e dai direttori dei due archivi, don Emilio Contardi e Francesco Cattaneo, si snoda attraverso una presentazione del tema e delle fonti d’archivio da parte delle archiviste M. Grazia Casali, Sara Fava e Martina Pezzoni, seguita da cinque laboratori riguardanti, nell’ordine, lo sposalizio nel 1471 di Eleonora Visconti Sforza, il legato per dote Piperno, la vicenda di una novizia benedettina, la vita comune nella Casa delle Vedove, l’istituzione di una dote maschile. I documenti in originale potranno essere visionati nell’esposizione che affianca l’iniziativa. L’appuntamento è per sabato 21 settembre alle ore 16,30, all’Archivio storico comunale di via Fissiraga n. 17 a Lodi. L’ingresso è gratuito con registrazione in sede per i laboratori.
IN DIALOGO CON I “VIP” DELLO SPORT LODIGIANO - Il mestiere di allenare. Ma forse in alcuni casi sarebbe meglio dire la “vocazione” di allenare. Per esempio quando ci si trova davanti a due personaggi come Paolo Curti e Aldo Belli: due lodigiani alla guida delle due squadre di punta di Lodi. Due personaggi diversi, non solo per la disciplina sportiva che hanno abbracciato, ma con tante analogie: entrambi campioni da giocatori, il primo in campo con gli scarpini chiodati e il secondo in pista con i pattini a rotelle, entrambi con il vizio del gol, di piede, di testa e di stecca, entrambi accomunati da un amore viscerale per le squadre che hanno visto sbocciare il loro talento e li hanno fatti diventare grandi. Paolo Curti nella stagione scorsa ha guidato il Fanfulla al ritorno in Eccellenza dopo due anni di assenza del Guerriero dal massimo campionato di calcio regionale. Non solo però: l’ex centravanti, pittore di professione, nell’estate 2012 non si è occupato infatti solamente di questioni tecniche ma ha giocato un ruolo di primo piano, al fianco dell’ex presidente Roberto Minojetti e dell’associazione Amici del Guerriero per salvare dalla scomparsa lo storico sodalizio bianconero che rischiava di non iscriversi nemmeno al campionato di Promozione (poi vinto a mani basse). Aldo Belli, giardiniere di professione, è invece tornato sulla panchina dell’Amatori Sporting quest’estate, accettando di allenare gratis una squadra ridimensionata rispetto a un anno fa. Questi due autentici campioni saranno i protagonisti dell’incontro promosso oggi alle ore 18 dalla redazione sportiva del nostro quotidiano e condotto dal vicedirettore Aldo Papagni nell’ambito dell’iniziativa “Il Cittadino in piazza” sotto i portici del Broletto.
L’ANIMA DEL LODIGIANO PER IMMAGINI - «L’accostamento di due parole che più diverse non potrebbero essere, il dialetto lodigiano e la lingua inglese, nasce per creare uno strumento nuovo, moderno e al contempo vicino a una realtà, quella del Lodigiano, presentata agli occhi del pubblico per immagini: una rivista di fotogiornalismo on line che racconterà le storie della Provincia di Lodi attraverso reportage fotografici.». Così i responsabili del Gruppo Fotografico Progetto Immagine spiegavano le ragioni che hanno accompagnato la nascita di “Ludesan Life”, progetto iniziato ad aprile 2012 che ha già conquistato centinaia di sostenitori grazie al suo stile assolutamente originale: raccontare piccole e grandi storie legate al territorio, spaccati di vita quotidiana, luoghi e vicende di persone che quotidianamente cercano di rendere migliore la nostra terra. La genesi, lo sviluppo e gli obiettivi futuri della rivista verranno svelati questa sera (sabato, ore 21, nel Salone della Provincia di Lodi) con un incontro condotto da Alberto Prina e Aldo Mendichi del Gruppo Fotografico Progetto Immagine. «Inizieremo proiettando uno spot sul progetto «Ludesan Life» presentando tutti i fotografi che hanno aderito all’iniziativa - spiega Prina -. Dopo di che presenteremo alcuni reportage che riguardano varie storie del nostro territorio, come per esempio la passione per l’hockey, la festa di San Bassiano, l’incendio scoppiato alla Società operaia di mutuo soccorso, i giorni che hanno preceduto le ultime elezioni e un lavoro sulla banda di Castiglione d’Adda». Tante immagini per approfondire la «lodigianità» in tutti i suoi aspetti: «Ludesan Life - continua Prina - è il risultato di un progetto partito oltre dieci anni fa. Non è solo una vetrina: alla base c’è una filosofia complessa, la volontà di raccontare e di approfondire». Finora sul web (indirizzo www.ludesanlife.it) sono stati pubblicati sei numeri ma in cantiere ci sono ancora molte idee: «Abbiamo materiale per altri due o tre numeri. Molti di questi lavori, inoltre, stanno diventando mostre vere e proprie e iniziano a girare per i bar della città. L’obiettivo è trasformare il nostro archivio in un patrimonio per il Lodigiano e tra qualche tempo pubblicare un volume che raccolga tutte le immagini».
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