Una prenotazione online per volo e albergo in Spagna o ad Agrigento, uno sguardo ai siti meteo sperando di scongiurare il peggio e poi via: scatta l’operazione-lunedì. È un giovedì qualunque nella redazione Sport de ilCittadino: è il giorno in cui, oltre a quello “ordinario” per confezionare le pagine che saranno in edicola il venerdì, si inizia anche e soprattutto il lavoro per l’organizzazione del numero più complesso (per noi “sportivi”) della settimana. Il lunedì, appunto. Il mio direttore spesso mi chiede come funziona questa “macchina perfetta” (parole sue) che puntualmente ogni settimana porta tra le mani dei nostri lettori pagine e pagine di cronache e commenti sportivi e che da sempre fa di quella del lunedì la seconda edizione più venduta della settimana, dopo quella inarrivabile del sabato. Perché in questi 25 anni di Cittadino quotidiano la nostra offerta è aumentata a dismisura e ormai copre oltre sessanta avvenimenti e centinaia di campionati giovanili e per un solo euro (o 89 centesimi per chi ci legge online) è in grado di accontentare tutti, dal “malato” di hockey all’appassionato di basket, dal calciofilo convinto all’onnivoro che “divora” qualsiasi cosa profumi di sport.
Ma cosa c’è dietro questa organizzazione? C’è un gruppo di quaranta tra redattori, collaboratori e fotografi che, al di la del “chi farà cosa” da stabilirsi appunto il giovedì, se tutto fila liscio hanno il “semplice” compito di raccontare con parole o immagini cosa succede sui campi o nei palazzetti del Lodigiano e del Sudmilano, ma non solo. Ci sono i punti fermi, gli inamovibili (o quasi) specializzati in una disciplina o al seguito di una squadra; ci sono i “mediani” che fanno il lavoro sporco della raccolta delle cronache di Prima e Seconda Categoria, magari senza apparire mai con la loro firma; ci sono i jolly in grado di passare con disinvoltura dal volley al basket alla pallanuoto; e c’è Datasport, un’agenzia nostra partner incaricata di reperire centinaia e centinaia di risultati.
E cosa succede invece se nebbia, pioggia o neve ci mettono lo zampino? Sì, perché l’emergenza è dietro l’angolo. Sempre. Piove a catinelle? Addio a una, due, tre o chissà quante partite. E se nevica per giorni? A saltare sono interi campionati, e intere pagine preparate con cura certosina sono tutte da rifare. Un incubo per i colleghi più giovani al “desk”; ma un bel grattacapo anche per un veterano, chiamato a fare un bel respiro, a contare fino a dieci e a… riorganizzare tutto o quasi da capo, spesso e volentieri “last minute”. Sì, perché col tempo al canonico “piano A” abbiamo affiancato opzioni e alternative di ogni sorta. E se dalla redazione, oltre a fare decine e decine di titoli, siamo in grado di organizzare una “trasferta” dei nostri inviati in ogni angolo d’Italia o d’Europa (a febbraio l’Amatori volerà in Portogallo) insieme a quelle più vicine al seguito di Fanfulla o Sant’Angelo, gran parte del merito va proprio a chi lavora sul campo. Da buon allenatore il caposervizio Sport cerca di far fruttare al meglio le qualità di ognuno, sviluppandole via via; in certi casi fa di necessità virtù confidando nella buona volontà di giornalisti e fotografi capaci di “coprire” due, tre o anche quattro partite alla volta. Per ottenere magari come ringraziamento la telefonata del “capo” che gli mette fretta perché quella pagina “avrebbe già dovuto essere in tipografia da un’ora”.
Questi collaboratori esterni con contratti a tempo o a prestazione sono semplicemente fondamentali e rivelano una passione e un’affidabilità che ha del clamoroso.
Il segreto di questa “macchina perfetta”, ed ecco la risposta al mio direttore, è tutto qui.
© RIPRODUZIONE RISERVATA