Lodi, cresce ancora la differenziata

Un balzo in avanti del 7 per cento. È stato questo il trend di crescita della raccolta differenziata a Lodi. Negli ultimi tre anni si è passati dal 43 (fine 2009) al 50,4 per cento (fine 2012). Ma la città è ancora lontana dal traguardo del 60 per cento, obiettivo fissato dalla legge. E poi, nel centro storico e nelle periferie, continua a verificarsi il fenomeno dell’abbandono di sacchetti, divani e frigoriferi. Tanto che la società Astem ha lanciato un appello, con l’affissione di alcuni manifesti, per cercare di fermare questi comportamenti scorretti. Si calcola che gli abbandoni abusivi costino alle casse pubbliche 160mila euro all’anno.

Negli ultimi anni il Broletto ha anche varato una rivoluzione del sistema, con l’estensione del “porta a porta” dal centro ai quartieri. Tutto è cominciato con il passaggio integrale al nuovo modello in centro storico e in via Borgo Adda nel 2010, poi nell’autunno del 2011 è stato esteso ai Passeggi. In queste zone i rifiuti devono essere esposti di fronte alle varie abitazioni, secondo un calendario diversificato per le varie tipologie di rifiuti differenziabili (frazione secca, frazione umida, carta, plastica, vetro). L’ultima tappa è quella del novembre 2012, che ha riguardato le frazioni Olmo, Riolo e Fontana e l’asse di via Defendente Lodi. Attualmente questo modello è già stato applicato ad una larga fascia di cittadini: sono 11mila gli abitanti coinvolti, pari ad un quarto della popolazione complessiva. L’introduzione del “porta a porta” non ha mancato di creare difficoltà, soprattutto nella zona attorno ai Giardini dove l’avvio è stato un po’ accidentato: molti dei cestini sono stati riempiti dai sacchetti degli scarti domestici e lo smaltimento abusivo è continuato per settimane. E sono state anche diverse le proteste dei cittadini, che mal hanno digerito il cambiamento nel servizio. I risultati però nella raccolta differenziata cominciano ad arrivare, soprattutto nelle zone dove è stato introdotto il “porta a porta”. Secondo i dati Astem, in molte di queste aree si è registrato un incremento della differenziata, che ha toccato punte anche del 70 per cento. C’è poi il problema dell’abbandono di ingombranti, con alcuni quartieri che sono bersagliati dai “vandali” dei rifiuti. Per frenare questo fenomeno, il Comune di Lodi e Astem hanno messo in campo anche delle misure restrittive: girano per le vie degli ausiliari dell’ambiente in grado di controllare quello che succede e sono in azione delle telecamere mobili che possono filmare i comportamenti scorretti. A partire dal 2006 la raccolta differenziata è poi cresciuta in modo considerevole: era al 36 per cento, poi è salita al 37 un anno dopo, nel 2008 è arrivata al 41, nel 2009 è salita al 43, nel 2010 al 47 per cento e nel 2011 ha toccato quota 50 per cento. L’andamento è stato invece a passo di lumaca nel 2012, quando è aumentata solo dello 0,4 per cento. L’anno scorso è andata meglio la raccolta dell’umido (passata da 49 a 52 chili per ogni abitante all’anno), poi il verde (da 44 a 48 chili per ogni abitante all’anno) e la plastica (da 16 a 18 chili per ogni abitanti all’anno), mentre il recupero della carta è peggiorato (da 66 a 64 chili per ogni abitante all’anno) e stabile è stata la raccolta di vetro e lattine (43 chili per ogni abitante). Un altro dato significativo è che in questi anni, si è registrata una caduta nella produzione pro capite d’immondizia in città, forse per effetto della crisi economica: dal 2006 ad oggi la diminuzione è del 13 per cento dei quantitativi prodotti in città.

LE SFIDE DEL SINDACO - Primo piano sui rifiuti, con la differenziata in crescita anche se non cala il fenomeno degli abbandoni

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