
Ha scoperto se è difficile risolvere i problemi?
«Se davvero vogliamo risolverli no, non lo è. E comunque le cose non si risolvono da sole. Nel partito mi sono trovata bene, si riesce a lavorare insieme per aiutare le persone».
Cosa ha imparato dall’esperienza di sindaco?
«Non perdere mai il contatto con la gente e con i suoi problemi quotidiani, perché solo vivendo la quotidianità si riesce a capire come dare una risposta. Anche se si sale ai “piani più alti”, non bisogna mai pensare di essere dei privilegiati».
Le sembra che ai “piani alti” questa familiarità con i problemi della gente sia venuta meno?
«Non da parte di tutti, ci sono persone che si adoperano ancora molto per la gente, purtroppo siamo arrivati a un livello in cui politica è considerata un mestiere, a quel punto diventi un protagonista e non ti interessa più niente degli altri. Io non voglio andare a Roma perché mi piace città ma per risolvere i problemi».
Di cosa ha bisogno il mondo del volontariato?
«Il volontariato è una fonte importante anche a livello comunale, per tutti quei servizi a cui l’amministrazione non può arrivare. Serve più attenzione nei confronti delle associazioni, svolgono un lavoro che non è tenuto abbastanza in considerazione. Per esempio ci sono associazioni che pagano l’Iva sui progetti e non riescono a scaricarla».
Quali sono le priorità per il Lodigiano?
«Il problema più urgente è il lavoro, per evitare che le aziende lodigiane chiudano e le persone restino senza lavoro, senza possibilità di mantenere famiglia».
Lei s’impegna anche per le donne, non è così?
«Servono più servizi per le donne e per i figli, per permettere loro di accedere al mondo del lavoro. Spesso sono messe da parte a causa della maternità, che però non deve essere un fatto negativo bensì una risorsa per la società».
La legalità è una priorità? A Pieve c’è stato un blitz delle forze dell’ordine nel cantiere dove lavora una società espulsa dall’Expo, nel Lodigiano ci sono stati anche incendi sospetti e inchieste come quella su Italia 90...
«Io sono contenta che gli organi competenti stiano indagando a 360 gradi perché le infiltrazioni mafiose devono essere sconfitte. Per ciò che è successo a Pieve sto aspettando le conclusioni delle indagini, in base al risultato prenderemo provvedimenti. La criminalità va debellata non solo nei rifiuti e nell’edilizia, il contrasto alle slot deve essere un punto fermo, tutti pensano sia un gioco ma non è così. Il gioco d’azzardo è la terza industria a livello nazionale e una nuova patologia sociale che colpisce le persone più deboli, inoltre agevola riciclo di denaro».
Come può essere contrastato?
«Visto che l’ordinanza del sindaco non vale, si è creata una rete di Comuni per affrontare il problema, Se non ci si può opporre all’esercente, si può vigilare sulla sicurezza e sugli effetti che causano le slot».
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