Nel 2016 al voto in 20mila

Al voto in primavera poco meno di 70mila elettori per determinare il futuro di circa 108mila cittadini tra Lodigiano e Sud Milano. La tornata elettorale amministrativa del 2016 sarà particolarmente ricca per il territorio dopo che alla corsa elettorale si sono iscritte in modo inatteso Sant’Angelo Lodigiano, commissariata dopo l’estate per le dimissioni del sindaco Domenico Crespi, e Peschiera Borromeo, dove il primo cittadino Luca Zambon è appena stato sfiduciato. Nel Lodigiano voteranno anche i cittadini di Codogno e Cornovecchio, mentre nel Sud Milano andranno ad elezioni anche San Giuliano, Mediglia e Cerro al Lambro. A questi comuni si aggiunge appena oltre l’Adda nel Cremasco anche Spino d’Adda, 5mila 200 votanti per un paese da quasi 7mila residenti.

NEL LODIGIANOi giochi sono ancora tutti da fare. Codogno è il comune lodigiano più importante chiamato al voto. Se la ricandidatura del sindaco uscente di centrosinistra Vincenzo Ceretti sembra solo una formalità, il centrodestra non ha ancora chiarito chi sarà il candidato. Lega Nord e Forza Italia si apprestano a scegliere insieme il nome, che i Lumbard hanno rivendicato per sé, ma l’annuncio, atteso per novembre, continua a ritardare. C’è poi il Movimento 5 Stelle che parteciperà di sicuro in solitaria. E altrettanto in solitaria dovrebbero correre i gruppi di sinistra, sia il Movimento Popolare per Codogno sia il Movimento R-Evoluzione. Non è ancora stata chiarita invece la scelta di Rifondazione Comunista.

A SANT’ANGELO il quadro è ancora da definire, anche nelle alleanze. Lega Nord e Forza Italia cercano l’intesa per correre insieme, ma la situazione è fluida. Il nodo è capire che fine faranno gli ex membri di giunta, orfani di Domenico Crespi. La Lega Nord può mettere in campo l’ex commissario provinciale Cristiano De Vecchi o l’ex capogruppo Maurizio Villa, mentre tra i moderati potrebbe trovare credito l’ex vicesindaco Aldo Cafiso. L’incognita è Ezio Rana, delfino di Crespi, uomo da elettorato moderato che piace però a una parte del centrosinistra. Anche qui, bisogna verificare poi la scelta del gruppo vicino a Fratelli d’Italia. Certa invece la corsa del Movimento 5 Stelle che punterà sul portavoce Maria Cristina Vitale.A Cornovecchio infine la sfida politica non è ancora entrata nel vivo, concentrata finora sulla possibile fusione con Maleo, che il recente referendum consultivo sembra aver bloccato. A sfidarsi dovrebbero comunque essere i due gruppi anche oggi presenti in consiglio comunale.

NEL SUDMILANO l’unico centro del Sudmilano a non aver mai cambiato colore dal dopoguerra è San Giuliano: dalla Liberazione governano le sinistre o il centrosinistra. Alessandro Lorenzano, 32 anni, è (quasi) ricandidato dal Partito Democratico fino al 2021. Negli ultimi cinque anni la squadra guidata da Lorenzano ha attraversato molti momenti critici, culminati probabilmente nel bilancio “balneare” dell’estate scorsa (equilibri in giunta votati a luglio, e presidente del consiglio al lavoro con le convocazioni in pieno agosto); ha subìto il dissenso di tre consiglieri comunali Pd, ma alla fine è arrivata in porto. Il blocco Pd vorrebbe ricucire vecchi e nuovi strappi con il centro e le sinistr. Sel aspetta al varco le primarie. Una parte del centro sta già con Lorenzano. Le altre minoranze (gruppo Toni, Cinque Stelle, centrodestra) sono molto eterogenee fra loro ed appare difficile una loro fusione.A Peschiera la larga maggioranza del sindaco Luca Zambon, eletto a 27 anni nel giugno 2014, si è via via consunta fino ad arrivare al ribaltone, non poi così sorprendente, di venerdi scorso: il sindaco è rimasto con sette consiglieri contro nove dimissionari di opposizione. È stato il modello-Roma, in pratica, la stessa vicenda di Ignazio Marino. Il risultato sarà il commissario prefettizio, che dovrebbe durare sei mesi fino a maggio. Il Pd è in pezzi: qualunque cosa faccia per ricompattarsi, lo dovrà fare probabilmente d’autorità, con un commissario suo oltre a quello insediato in municipio. Il consiglio comunale ora in scioglimento,nell’anno e sei mesi di durata, è stato un microcosmo mutante e scivoloso di seduta in seduta. Difficile anche qui capire come le tre minoranze possano semplificarsi.Assai più semplice la situazione di Cerro al Lambro, che voterà a turno unico assieme a Mediglia. Marco Sassi, 44 anni, sindaco espressione di una lista civica vicina al centrosinistra, non è ufficialmente candidato per il bis. Il 10 dicembre la maggioranza farà la prima riunione interna per discutere di questo e di altri aspetti. Nel contempo le due minoranze - una in area centrodestra, l’altra civica pura - stanno facendo prove di dialogo per un progetto comune. Sul comune da 5100 residenti aleggia anche la discesa in campo dei grillini. Corsa elettorale, infine, anche a Mediglia, dove va a scadenza l’amministrazione comunale guidata da Paolo Bianchi. Difficile stabilire con certezza il quadro delle forze che si giocheranno la poltrona di sindaco per la tornata elettorale 2016. È quasi certo che le liste saranno quattro come cinque anni fa. Si ripresenterà la maggioranza uscente. Bisognerà capire se la Lega presenterà una propria lista in concorrenza al centro destra, così come se Mediglia 8 (formata da fuoriusciti della maggioranza) troverà l’alleanza con altre formazioni dell’attuale opposizione. Altra incognita è il Pd: cercherà di presentarsi con una propria lista o punterà su un’alleanza più ampia?

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