Il pioppo è da sempre uno degli alberi che rappresentano il territorio padano, con i lunghi filari a tratteggiare l’orizzonte dei campi, a costeggiare le sponde dei fiumi. Tutto questo sta scomparendo, neanche troppo lentamente. Secondo i dati portati da Coldiretti Lombardia, infatti, le maggiori concentrazioni di pioppi si trovano in provincia di Mantova e Pavia, entrambe con più di mille ettari, ma anche la campagna lodigiana arriva ad avere 179 ettari piantumati con pioppi. Purtroppo, in tutta la regione ci sono cali decisi, e la provincia di Lodi è arrivata a perdere, in due anni, l’81 per cento dei suoi boschi, seguendo un trend che è simile a quello del resto della Lombardia. Al di là del record negativo della provincia di Bergamo, che ha perso il 95 per cento dei suoi ettari coltivati a pioppeto, in tutta la Lombardia il calo è in media del 77 per cento, passando dai 13589 ettari del 2014, ai 3158 di oggi.
«Nonostante tutto – spiega la Coldiretti regionale – in Lombardia resiste ancora un patrimonio di oltre 900mila alberi di pioppo, usati sia nell’industria del legno che in quella della carta, con quotazioni che variano dai 45 ai 65 euro a pianta, a seconda della qualità».
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