Oldani, ricordi di un treno chiamato “el fogna”

Lo chiamavano “il fogna”: era il celeberrimo treno dei pendolari degli anni Cinquanta-Sessanta con il quale dalle stazioni ferroviarie di Lodi e Melegnano raggiungevano la città di Milano. Un treno terribile, gelido d’inverno e bollente d’estate, dove non c’era mai posto a sedere. E nessuno, salendoci sopra, rimpiangeva i vecchi “carri bestiame” dell’ultima guerra. In poche parole, “il fogna” era un nome più che azzeccato. Un treno per i pendolari, riservato alla povera gente. Ma, come tale, sprizzava saggezza e regalava scampoli di umanità.

Del “fogna” e di tante altre cose si parlerà nell’iniziativa pubblica che inaugurerà gli eventi del «Cittadino in piazza». Sarà per giovedì 19 settembre, dalle ore 10, in un appuntamento che è stato chiamato “Racconti di storie lodigiane”.

Ospite d’onore sarà Guido Oldani, notissimo poeta di Melegnano, che interagirà con il direttore del «Cittadino» e con il pubblico presente. Oldani, classe 1947, è nato a Melegnano, dove tuttora risiede. Ha pubblicato sulle principali riviste letterarie del secondo ‘900: da “Alfabeta” a “Paragone”, da “Poesia” a “Il Belpaese”.

È del 1985 la sua raccolta “Stilnostro” (ed. Cens), introdotta da Giovanni Roboni. Il secondo libro, “Sapone” (2001), è edito dalla rivista internazionale Kamen, in occasione del decimo anniversario di attività editoriale. È uscito nel 2005 il suo terzo libro, “La betoniera”, per LietoColle Editore.

È presente in alcune antologie, tra le quali “Poesia italiana” (1952-88): “La via lombarda” (Marcos y Marcos, 1988), “Il pensiero dominante” (Garzanti, 2001), “Tutto l’amore che c’è” (Einaudi, 2003), “80 poeti per gli 80 anni di Luciano Erba” (Interlinea, 2004). Alcuni suoi testi sono tradotti in inglese, tedesco, rumeno e ungherese. È curatore delle quattro edizioni dell’Annuario di Poesia (Crocetti Editore) e ha collaborato alle pagine culturali di Tuttolibri de La Stampa e di Agorà del quotidiano Avvenire. Collabora con il Politecnico di Milano e con la fondazione internazionale per la poesia “Il Fiore” di Firenze.

Per il teatro ha curato una riduzione della comitragedia di Carlo Porta e Tommaso Grossi: “Giovanni Maria Visconti duca di Milano” e “La Ninetta del Verzèe” del Porta. Hanno scritto di lui: Maurizio Cucchi, Luciano Erba, Enzo Fabiani, Giancarlo Majorino, Daniele Maria Pegorari, Antonio Porta, Giovanni Raboni, Angelo Romanò, Francesco Sberlati e Mario Spinella.

Per chi non l’avesse mai incontrato, il 19 settembre sarà un’occasione per conoscerlo di persona.

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