Quale sarebbe la prima cosa che farebbe se entrasse in Parlamento?
«Mi batterei per bloccare l’acquisto dei cacciabombardieri F35, una spesa che trovo assolutamente inutile».
E poi?
«Investirei i fondi recuperati per trovare nuove forme di sostegno all’economia. Penso in particolare ai giovani e a lavoro».
A livello locale, invece, cosa ha in mente?
«Noi siamo contrari alla logica degli interventi a pioggia sul territorio, il cui unico scopo è quello di ripagare gli elettori e creare nuove clientele. Garantiamo invece una politica sana e improntata al buongoverno, che di certo avrà ricadute positive anche in ambito locale. Fermo restando che sosterremmo un progetto globale riguardante l’intero territorio».
A Melegnano, però, si parla da anni delle caserme dei carabinieri e dei pompieri, la cui realizzazione almeno in parte dipende dal governo di Roma…
«Questo lo dovrebbe chiedere ai ministri. Battute a parte, ma siamo proprio sicuri che siano queste le vere priorità per Melegnano? E non invece il dramma del lavoro, l’emergenza viabilità o i problemi dei giovani. La verità è che la politica è sempre questione di scelte. Ma mi lasci dire ancora una cosa...».
Prego, faccia pure...
«Sino ad oggi il rilancio industriale è passato esclusivamente attraverso i maxi-investimenti, che hanno fatto la gioia dei grandi gruppi o della mafia, senza alcuna ricaduta positiva per il territorio. E la stessa cosa è avvenuta in tema di agricoltura. Non è un caso che oggi le aziende chiudano».
Lei, invece, cosa propone?
«Dobbiamo riscoprire l’economia sostenibile, che rilanci il sistema Italia e non favorisca i soliti noti».
Tangenziale est esterna: sì o no?
«Se ne avessi la facoltà, non esiterei a bloccare la grande infrastruttura, che avrebbe effetti deleteri per il territorio compreso tra il Lodigiano e il Sudmilano. Manterrei invece la bretella Cerca-Binasca, fondamentale per il territorio».
Meglio abolire le Province o le Regioni?
«Andrò controcorrente, ma dico le Regioni che, e gli ultimi scandali l’hanno dimostrato, generano solo clientele e burocrazia. Le Province, invece, tutelano le identità e la cultura di un territorio».
Gioco della torre: butta Mario Monti o Silvio Berlusconi?
In questo momento le dico tutte e due. Certo, Berlusconi ha un seguito maggiore, ma Monti, e le sue riforme l’hanno dimostrato, è ancora più pericoloso del Cavaliere».
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