
Negli anni a venire potrebbe essere la strada obbligata di tante piccole municipalità d’Italia, messe all’angolo da risorse sempre più all’osso e da gestioni associate di servizi rivelatesi in molti casi inefficaci e costose. Ecco perché la fusione tra i Comuni è argomento di estrema attualità. Anche per il Lodigiano. E soprattutto per la Bassa dov’è la stragrande maggioranza di paesi dalla dimensione “mignon”.
Qui c’è già chi ha schiacciato sull’acceleratore: “nozze” in vista tra i Comuni di Cornovecchio e Maleo, quest’ultimo pronto ad incorporare la piccola municipalità cornovegina, primo caso dell’intera Lombardia. L’iter è ormai in fase avanzata, tutti gli occhi sono puntati sul 15 novembre quando nei due paesi si terrà il referendum. Proprio la fusione tra Cornovecchio e Maleo potrebbe cambiare gli equilibri tra i comuni della Bassa, aprendo la strada a nuove rivoluzioni. La più importante interesserà Camairago e Cavacurta. Il dubbio dei sindaci Giuseppe Gozzini e Daniele Saltarelli è che Maleo decida di non portare più avanti la gestione associata con i loro Comuni, attiva su polizia locale, catasto, protezione civile e uffici tecnici. «Ho già avuto con Saltarelli un confronto in merito – dice Gozzini - . Fusione? Non posso escludere che, per causa di forze maggiori, Camairago in futuro possa fondersi con qualche Comune vicino, Castiglione, Codogno, persino Pizzighettone. Anche la fusione solo con Cavacurta potrebbe essere una strada percorribile». «Bisognerà capire se Maleo vorrà andare avanti o meno nella gestione associata - gli fa eco Saltarelli - . Ci siamo già incontrati con Camairago per valutare un percorso insieme, perché se c’è una cosa che auspico è che per questioni storiche, culturali e amministrative sarebbe importante non scindere le due comunità. A breve – continua Saltarelli - dovrebbe arrivare qualche disposizione in più dal governo. Le strade potrebbero essere diverse: l’unione con Maleo, la fusione con un Comune grande o con la sola Camairago, oppure la gestione associata che va avanti. Anche Codogno aveva lanciato l’idea di incorporare i Comuni più piccoli, ma tutto dipenderà da cosa stabilirà la legge». Il sindaco di Codogno Vincenzo Ceretti approccia il tema senza pregiudiziali: «In tanti casi la gestione associata dei servizi ha manifestato delle criticità e forse la fusione tra Comuni vicini sul piano strutturale ed amministrativo può essere la soluzione migliore. Certo: il percorso è complesso, con implicazioni delicate sui temi dell’identità locale. Codogno? Nessuna campagna acquisti, pronti però a verificare richieste che dovessero arrivare dai Comuni più piccoli». Rimandata al nuovo anno anche la possibile fusione tra Corno Giovine e Santo Stefano Lodigiano: «Da capire se sarà ancora in vigore il decreto Milleproroghe – si limita a dire il sindaco di Corno Pietro Bernocchi -. Prima di decidere, in ogni caso, passeremo attraverso la consultazione popolare con un referendum». «Con Corno stiamo ragionando su un possibile percorso di fusione, anche se non facile e comprensibile da tutti – conferma il sindaco di Santo Stefano Massimiliano Lodigiani - . Il 2016 sarà l’anno in cui su questa questione si dovrà accelerare».
Fino al 31 dicembre 2015 niente scossoni anche per l’asset Casalpusterlengo, Orio Litta, Livraga, Ospedaletto, Senna Lodigiana e Somaglia che hanno in convenzione polizia locale, protezione civile e catasto. Ma da gennaio 2016 Senna inizierà la gestione associata con Somaglia per gli altri servizi ancora da convenzionare e i due Comuni sono tentati di staccarsi dalla cordata.
A Castelnuovo il gruppo culturale “Castelnuovo per te”, che nell’ultima sfida elettorale ha sostenuto l’attuale sindaco Marcello Schiavi, ha promosso un comitato intercomunale per mettere attorno a un tavolo le amministrazioni di Castelnuovo, Meleti, Maccastorna con l’obiettivo di mettersi insieme in un’unione comunale o addirittura in una fusione. Ma per ora si tratta di una richiesta senza dibattito ufficiale a livello istituzionale. Caselle Landi nel frattempo ha avviato con San Rocco al Porto e con Guardamiglio la gestione associata delle funzioni. Dialogo fra Ospedaletto e Livraga per la gestione associata delle funzioni, ma per ora nessuna ipotesi di unione o fusione. Brembio, Secugnago e Turano proseguono nella gestione associata: «È attiva da circa due anni – così il sindaco di Brembio Giancarlo Rando – e alla luce dell’attuale normativa, la situazione resterà questa».
Fino al 31 dicembre 2015 resta in vigore la convenzione per la gestione associata della funzione di polizia locale, che vede il comando di Casale coordinare gli agenti nei territori di Orio, Livraga, Ospedaletto, Senna, Somaglia e per alcuni servizi Terranova dei Passerini. «Casale non ha obbligo di avviare gestioni associate – spiega il sindaco Gianfranco Concordati –, ma da Terranova è giunta la richiesta per una gestione comune di alcuni servizi; la legge lombarda, in materia, purtroppo non ha imposto tempi stringenti e un tetto efficace come numero di abitanti».
Per Concordati, il tema della fusione fra piccoli Comuni deve però essere affrontato: «Credo si debba andare verso le fusioni comunali». A Castiglione si stanno definendo accordi con Bertonico. «È per la gestione associata delle funzioni – ha confermato il sindaco Alfredo Ferrari -: sembra che forse non saranno più obbligatorie dal 2016, ma staremo a vedere le prossime novità, continua a regnare su tutto il caos normativo più totale».
La fusione non piace però a San Fiorano: «Non siamo d’accordo su nessun tipo di fusione – così il sindaco Mario Ghidelli - . E se mai si fosse obbligati ad un simile percorso, guarderemmo alla vicina Codogno». «Non siamo favorevoli alla fusione, non ci piace l’idea di perdere l’identità di un Comune come il nostro sempre stato all’avanguardia – conclude il sindaco di Fombio Franco Stefanoni - . Aspettiamo cosa ci dirà nel 2016 la normativa, se proseguire con le gestioni associate o cambiare percorso».
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