(aggiornamento ore 16.30 dell’8 novembre) Il picco di piena è arrivato alle 11.30 di stamane quando il Po ha raggiunto i 6 metri e 28 a Piacenza e in questo momento l’ondata sta transitando. Un’onda che a detta degli esperti si sta mantenendo piuttosto piatta, con oscillazioni tra i 6.20 - 6.25 metri che precederanno il momento in cui inizierà a calare. Non prima del tardo pomeriggio di oggi, come spiega l’ingegnere Aipo Gaetano La Montagna: «Per qualche ora prevediamo che mantenga questo livello, del resto si tratta di valori che il Servizio di Piena a Parma aveva già previsto a Piacenza dando una criticità tra ordinaria e media». Come dimostra il fatto che l’acqua ha invaso soltanto le parti di golena aperta mentre quelle chiusa dalle arginelle sono rimaste asciutte. Secondo il tecnico Aipo anche Adda e Lambro «si sono gonfiati per le precipitazioni calate sui bacini ma in maniera assolutamente modesta».
(aggiornamento ore 11 dell’8 novembre) Ancora poco e il Po raggiungerà il picco di piena. È previsto che arrivi tra una manciata di minuti e non dovrebbe superare i 6 metri e 60 sopra lo zero idrometrico. Al momento il livello del Po a Piacenza segna i 6 metri e 58 centimetri sullo zero idrometrico, la piena cresce di appena un paio di centimetri l’ora e va verso il massimo del colmo atteso intorno alle 11 di stamane. Quindi comincerà a scendere, secondo i tecnici anche piuttosto rapidamente. Già entro sera dovrebbe portarsi di nuovo sotto i 6 metri, fermandosi perciò entro la protezione dell’arginatura. Al momento non si sono registrati particolari danni, la situazione è sotto controllo e semmai la preoccupazione è di tenere lontani dalla zona golenale i tanti curiosi che si avvicinano per vedere il Po. «Oggi pomeriggio faremo un pattugliamento sugli argini per evitare che le persone scendano in golena - spiega Marco Vignati, responsabile della protezione civile della Bassa -, il Po sta crescendo ancora ma a “strappi”, aumenta di qualche centimetro, poi frena e subito dopo riprende ad alzarsi». Al Gargatano di Somaglia l’acqua è ormai vicinissima al bar e guadagnati altri 10 centimetri invaderà il piazzale.
(8 novembre) Risveglio con piena, stamattina, lungo il Po. Ma senza pericoli per nessuno, a meno di intrufolarsi senza motivo in quei luoghi e aree golenali che le autorità hanno già dichiarato “off limits”. È questa la situazione del “Grande fiume” stimata ieri sera dal prefetto di Lodi, Matteo Piantedosi, e dal presidente della Provincia Pietro Foroni. Una situazione «che non dovrebbe creare particolari problematiche» ha premesso il prefetto, annunciando un picco nel livello dell’acqua attorno ai sette metri, indicativamente tra le 9 e le 10 e comunque «nella prima mattinata»; ma che al di là dell’evacuazione delle aree golenali, con annessi e connessi quali attracchi, imbarcaderi, piste ciclabili e cascine, limiterà a un divieto di accesso per pedoni, ciclisti e veicoli non autorizzati sotto gli argini le disposizioni per evitare che qualcuno si metta nei guai da solo. «Sarà come un’alta marea», chiosa Piantedosi, mentre Foroni pone l’accento sull’aspetto precauzionale dei provvedimenti addotti assieme a Regione, Aipo e comuni rivieraschi: «Non è una situazione d’allarme o di grande criticità, ma qualche piccola preoccupazione c’è sempre ed è per questo che abbiamo pensato a prevenire per evitare pericoli», spiega il numero uno di San Cristoforo. Tutto interdetto, dunque, navigazione e attracchi di Somaglia e ai Morti della Porchera compresi.
E ordinanze diffuse a tutti i paesi interessati, rivieraschi e confinanti, i cui sindaci si sono confrontati con le autorità ieri pomeriggio e i cui uomini dovranno collaborare con la Protezione civile per evitare che qualche sconsiderato, magari spinto dalla curiosità, si spinga dove non può. «Non possiamo sbarrare tutto», ricorda Foroni appellandosi al buonsenso della gente, mentre l’assessore alla Protezione civile Matteo Boneschi sottolinea la disponibilità dei volontari a fare la loro parte. Non dovrebbe essercene bisogno, grazie al cielo. Anche perché, previsioni meteorologiche alla mano, entro domani le condizioni dovrebbero volgere al meglio, se non al bello.
Tranquilli i fiumi Adda e Lambro, il maltempo un danno lo ha comunque causato. Complici le abbondanti piogge, infatti, una chiusa sotto il manto della strada provinciale 205, la Caselle Lurani-Marudo, ha eroso la struttura costringendo la Provincia a chiuderla fin dal primo pomeriggio di ieri. L’asfalto, in superficie, aveva retto, ma l’occhio di un tecnico ha notato il cedimento di una scarpata, tra Caselle Lurani e la frazione di Pozzobonella, svelando il cedimento sotterraneo; oggi verrà fatto un nuovo sopralluogo, ma la previsioni parlano di uno stop al traffico per una settimana, con percorso alternativo obbligato, per ora, sulla Sp 17.
Come previsto l’ondata di piena del Po è arrivata stamattina nella Bassa lodigiana: non ci sono rischi ma bisogna stare lontani dalle aree golenali, toccato un livello massimo di 6 metri e 25 sopra lo zero
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