Poste, a Lodi e in provincia un’altra estate di chiusure

Un’estate di poste “a singhiozzo”, soprattutto nel mese di agosto. In questi giorni sta circolando il calendario delle chiusure previste per il periodo delle vacanze, gli uffici rispetteranno in alcuni casi un orario diverso rispetto a quello tradizionale. La Cisl ha preso visione del piano e storce il naso sul ritardo con cui è stato consegnato, sottolineando che non sarà semplice far “quadrare” il cerchio con le ferie estive del personale.

Per quanto riguarda il mese di luglio, dall’11 al 29 gli uffici di San Colombano al Lambro e Sant’Angelo Lodigiano saranno aperti solo al mattino. Per quanto riguarda invece il mese di agosto, dall’8 al 30 gli uffici di Codogno, Lodi Vecchio, San Colombano al Lambro e Sant’Angelo Lodigiano chiuderanno il pomeriggio; solo nel caso di San Colombano al Lambro e Sant’Angelo le porte resteranno chiuse anche il 31 agosto, mentre a Lodi Vecchio si riprenderà con un giorno di anticipo, il 30.

Dal 16 al 30 agosto, inoltre, il quartier generale di via Fascetti a Lodi non aprirà i battenti nel pomeriggio, l’unico ufficio del capoluogo che nel mese di agosto lavorerà sempre sia al mattino che dopo pranzo sarà “Lodi 1”, in centro storico, a fianco della prefettura.

Sempre nel mese di agosto, inoltre, ci saranno alcune modifiche importanti. A Lodi città, l’ufficio di via Lodivecchio sarà chiuso per tutta la giornata nei giorni 11, 12, 13, 16, 26, 27, 29 e 30 agosto; in viale Piacenza i giorni dello “stop” saranno 11, 12, 13, 16, 20, 22, 23 e 27. A Mulazzano l’attività si fermerà completamente il 6, 11, 12, 13, 16, 17, 25, 26, 27, 29 e 30. Nel caso di Tavazzano con Villavesco non si aprirà nei giorni 11, 12, 13, 16, 25, 26, 27.

Dalla Cisl si solleva una critica: «La programmazione comunicata, che rispetto agli anni precedenti riduce i giorni di chiusura, dimostra un’altra volta l’incapacità gestionale dell’azienda - dichiara il segretario di categoria, Giovanna Pretini -. In ritardo rispetto alla pianificazione ferie che richiede ai lavoratori a febbraio. In questo modo molti colleghi dovranno rivedere il loro piano ferie, negli uffici l’organico sarà ridotto a poche unità con i direttori costretti a svolgere servizio allo sportello venendo meno al loro ruolo di attività commerciale, di proposizione ai clienti e di controllo operativo».

Proprio questa settimana, dopo quindici anni, le sigle sindacali hanno incrociato le braccia e sono scese in piazza a Milano per chiedere a Poste Italiane di pensare alla qualità del servizio offerto ai clienti. Cgil, Cis e Uil si sono date appuntamento in piazza Cordusio e in piazza Affari con circa 2.500 lavoratori anche per chiedere un’organizzazione più efficiente, sia agli sportelli che al recapito. E, soprattutto, per contestare la consegna della corrispondenza a giorni alterni.

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