Progetto per un parchetto sensoriale per i bambini

Un giardino per imparare fin da piccoli a percepire il mondo attraverso i cinque sensi. A Casale nasce un parchetto sensoriale, riservato agli utenti di “Pianeta bambino”, il servizio pubblico che associa asilo nido, spazio di socializzazione e gruppo gioco presso i locali di via De Gasperi. L’area sarà battezzata “Il giardino delle lumache”, un nome che è già un invito a un vivere più lento e consapevole, aperto agli stimoli dell’aria aperta che dovrebbe coinvolgere tutti i bambini dai 3 ai 36 mesi. «Uno degli aspetti importanti è la grande partecipazione dei genitori casalini, che hanno lavorato alla struttura in fase di ultimazione sia fornendo materiali, sia lavorando per il loro assemblaggio e collaudo – ha spiegato l’assessore Luca Canova ­, un lavoro che ha il duplice effetto di diffondere fra gli adulti una maggior confidenza nell’esporre i bambini agli stimoli dell’aria aperta». “Il giardino delle lumache” è un progetto realizzato dalle famiglie in stretto rapporto con il Comune, per cui è stata presentata anche una richiesta di cofinanziamento di 2mila euro alla Fondazione Banca Popolare di Lodi andata a buon fine. «Il giardino sensoriale è finalizzato a stimolare nei bambini più piccoli tatto, olfatto, vista e tutti i sensi – ha illustrato Canova ­, per renderli consapevoli degli stimoli che provengono dall’esterno e della complessità dell’ambiente che li circonda; il gioco è il tramite di queste esperienze – ha precisato ­, ragion per cui i piccoli vengono invitati a percorrere il Bruco verde, un tunnel che viene cosparso di foglie secche o verdi in cui si insegna la differenza tattile fra elementi naturali che si modificano nel tempo, oppure si invita i piccoli a osservare insetti e piccoli abitanti del terreno nel Paese di Lilliput, o ancora ad osservare e aver cura di uccelli e coccinelle nelle mangiatoie e nelle casette rifugio appositamente costruite per ospitare questi variopinti animali». A queste strutture si affiancano inoltre i giochi più tradizionali come le “gommodondole”, altalene in materiale riciclato e labirinti in cui sviluppare il senso dell’orientamento. Nel frattempo, nello storico orto accanto al nido, curato con grande cura da “nonno Pino”, si continua ad imparare il ciclo della vita e della crescita.

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