I vandali che abbandonano rifiuti sull’Adda ci costano più di 50mila euro l’anno. A comunicarlo è il Parco Adda Sud, dopo gli ultimi episodi di discariche abusive tra Lodi e Montanaso documentati negli scorsi giorni sulle pagine del «Cittadino».
La mappa dei vandali dell’immondizia all’interno del Parco va da nord a sud e tocca le aree più frequentate lungo l’Adda: la zona del ponte di Rivolta e quella del ponte fra Spino e Zelo, la località Mezzanino di Boffalora, l’ex cava Burlini di Montanaso è la peggiore, il lungo Adda di Lodi compresa la parte retrostante l’area del Capanno, la Morta di Cavenago, le sponde di Crotta e Pizzighettone e la foce sul Po a Castelnuovo Bocca d’Adda ed altre ancora.
«La situazione sta diventando insostenibile» spiega Silverio Gori, presidente del Parco Adda Sud, che chiede controlli sistematici da parte dei Comuni, pur riconoscendo le difficoltà legate alle restrizioni di bilancio che affliggono gli enti locali. Da parte sua il Parco contrasta il fenomeno di inciviltà con le Guardie ecologiche volontarie: «Ogni giorno – spiega Maurizio Polli, responsabile delle guardie – le nostre Gev perlustrano il Parco e trovano non solo sacchetti abbandonati isolati, ma veri e propri cumuli di immondizia. Il paradosso è che vengono formati anche sotto i cartelli dove si legge in modo esplicito che è vietato abbandonare i rifiuti».
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