Sulle cause si fanno tante ipotesi, dall’uso disinvolto dei telefonini alla manutenzione oggettivamente calata su diverse strade, ma i dati invece sono certi e fanno paura: nel Lodigiano e nel Sudmilano, compresa Locate Triulzi che è da anni sotto la competenza dell’autorità giudiziaria di Lodi, c’erano stati 12 morti e 138 feriti per incidenti stradali nell’annata da luglio 2014 a giugno 2015 e più del doppio dei morti, 26, in quella successiva, da luglio 2015 a giugno 2016. Nella quale sono stati aperti ben 8 fascicoli d’indagine “a carico di ignoti”, il che significa che il responsabile non si è messo a disposizione delle autorità come impone invece la legge. In leggero calo invece nell’ultima annata giudiziaria il numero dei sinistri con feriti, 112, e in questa categoria di quelli con responsabile che, a inizio inchiesta, era ignoto: da 15 a 10.
Nel presentare le ultime statistiche però il procuratore Domenico Chiaro ha avvertito che «non sempre la data di iscrizione delle notizie di reato è prossima alla loro comunicazione alla procura, perché, in situazioni di carenza di personale come quella che negli ultimi tempi stiamo risolvendo, poteva succedere che le indagini a carico di “noti” prendessero la precedenza su quelle per “ignoti”». Senza nulla togliere ovviamente agli sforzi delle autorità che, sul campo, possono in ogni momento raccogliere elementi utili per il lavoro dei pm.
È quindi possibile che gli otto pirati siano in fuga da ben prima del luglio 2015. Tra i casi registrati dalle cronache e ancora irrisolti, si ricordano in particolare quello di Liliana Pizzetti, 85 anni, falciata sulle strisce pedonali a San Bernardo nel novembre del 2010, e di Alessio Farfai, 26 anni, che nell’aprile del 2013, per salvarsi da un frontale con un’auto che poi non si è fermata, finì con la sua auto sotto un camion. L’ultimo episodio eclatante invece è del 13 agosto, sul cavalcavia della Lodi - Sant’Angelo adiacente al casello autostradale di Pieve Fissiraga: Giuseppe Cervelli, 57 anni, di Borgo San Giovanni, in bicicletta attorno all’una di notte, fu investito da un’auto che poi rallentò un attimo e quindi sparì per sempre.
Dal marzo scorso sono state introdotte norme specifiche per l’omicidio stradale e questo può aver portato diversi automobilisti non in regola, magari semplicemente per un bicchiere di troppo, a cercare di sottrarsi alle proprie responsabilità, con il rischio concreto, se scoperti, di finire direttamente in carcere. Sono in aumento anche le vetture che circolano senza assicurazione, così come sono numerose le segnalazioni di conducenti che hanno assunto droga. Tutti fattori che sicuramente incrementano i casi di fuga dopo incidenti, anche con soli danni alle cose, dato che ormai gli esami tossicologici sono routine.
L’elenco dei fuggitivi è lungo: il 16 agosto 2015 un paraguaiano ubriaco di 31 anni aveva investito un pedone 59enne a San Giuliano, il 31 agosto un’auto in sorpasso aveva spaccato il ginocchio a una motociclista 22enne di San Rocco al Porto sulla via Emilia, l’11 settembre a Mediglia un furgone aveva tamponato il camioncino della mensa ferendo una 41enne di Livraga, il 24 settembre a Carpiano 3 egiziani non si erano fermati dopo aver fatto schiantare una 27enne di San Zenone.
Per non dimenticare, in termini di gravità, i doppi mortali, con responsabili però subito identificati, di Sara Mascheroni e Francesca Boari, 16 anni, di Sant’Angelo Lodigiano, il 12 marzo a Graffignana, e di Calogero Ognibene e Giovanna Forestiere, travolti da un suv tra Lodi e San Martino il 21 ottobre.
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