Il caldo si avvicina ai 40 gradi, il traffico delle auto non molla e l’ozono sale alle stelle. Se gli inquinanti non ci lasciano vivere, i virus non fanno di meglio. Il 30 per cento dei lodigiani che si presenta negli ambulatori medici, infatti, è colpito dal virus gastrointestinale.
I medici e gli esperti di qualità dell’aria non si stancano mai di dare consigli per non peggiorare la situazione: non uscire nelle ore più calde, non fare attività sportive all’aperto, bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e alimenti antiossidanti come pomodori e peperoni. Per non inquinare, invece, bisogna avere una guida fluida, tra i 70 e i 90 chilometri orari ed evitare di accendere il barbecue. In entrambi i casi, infatti, si ottiene un aumento della produzione di ossidi di azoto e composti organici volatili che, sommati alla temperatura elevata, fanno salire l’ozono. Il 19 agosto il livello più alto di ozono si è registrato a Bertonico ed è stato di 164 microgrammi, mentre la soglia di informazione è fissata in 180. 158 il valore di Lodi (Sant’Alberto), 156 quello di Abbadia Cerreto e 152 di Montanaso. Valori così alti, da luglio, non si erano mai registrati. «L’ozono è un inquinante fotochimico - spiega Guido Lanzani, responsabile di qualità dell’aria per Arpa Lombardia - non è immesso direttamente da alcuna sorgente. Deriva dalla presenza di ossidi di azoto e composti organici volatili sommati al calore. Giornate come quelle di questi giorni offrono condizioni favorevoli alla produzione di ozono. Al nord della Lombardia, la situazione è ancora peggiore, ma di sicuro non si può non vedere che anche il Lodigiano si sta avvicinando alla soglia di informazione. Per proteggersi bisogna evitare di uscire nelle ore più calde o di fare attività fisica all’aperto tra le 12 e le 16. Bisogna poi prevedere una dieta ricca di sostanze antiossidanti come peperoni, pomodori, patate e cavoli. Buona cosa poi sarebbe quella di ridurre l’uso dei veicoli inquinanti, ma questo dovrebbero farlo tutti per migliorare la situazione. Farlo solo nel Lodigiano per migliorare l’aria del Lodigiano non serve. Importante è non avere una guida aggressiva, cioè fatta di accelerate e frenate continue. Bisogna viaggiare alla stessa velocità, tra i 70 e i 90 chilometri orari. Così si riduce anche il consumo di carburante. Il traffico è una delle principali sorgenti di ossidi di azoto, ma è importante, anche, evitare di accendere i barbecue dai quali si liberano composti organici volatili e di usare solventi all’aria aperta». L’ozono è un gas pericoloso, in grado di attaccare i tessuti dell’apparato respiratorio, anche a basse concentrazioni, provocando irritazione agli occhi e alla gola, tosse e riduzione della funzionalità polmonare. A soffrire di più per il caldo in città sono i bambini e gli anziani. A Santa Chiara, gli ospiti possono godere dell’aria condizionata e nell’ala nord, che ne è sprovvista, «ci sono i condizionatori portatili. Per affrontare l’estate - spiega la responsabile dell’unità operativa sociale Simona Sarchi - abbiamo dei programmi di idratazione, un menu ricco di frutta e verdura e iniziative specifiche. Il 14 agosto abbiamo allestito un chiosco, con distribuzione di granite e macedonie. L’ultimo week-end di agosto saremo alla Caccialanza e poi passeremo una giornata al parco dell’Auser, in riva all’Adda». Sul fronte sanitario, invece, continua a persistere il virus gastrointestinale. «Il 30 per cento dei miei pazienti - spiega il presidente dell’ordine dei medici Massimo Vajani - è affetto da questo virus». «Anche alla guardia medica - annota il pediatra Dario Zanoncelli - abbiamo avuto diverse chiamate. Le famiglie stanno rientrando dalle vacanze e questa settimana ci aspettiamo un aumento di casi».
Cristina Vercellone
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