
Non sono praticamente riusciti a muoversi dalla zona della stazione Termini. Neanche duecento metri di corteo e poi il blocco. Fermi per oltre tre ore. Manifestazione finita e neppure iniziata. Amara e frustrante trasferta a Roma quella che sabato ha coinvolto il gruppo lodigiano di Rifondazione comunista, ventidue persone che nella capitale erano scese per gridare in modo pacifico la loro protesta e che di slogan non ne hanno potuto recitare neppure uno. Tra loro anche il codognese Andrea Viani che del Prc è segretario provinciale. «Parlare di frustrazione è il minimo - diceva ieri - Per dirla con una battuta: sabato a Roma siamo andati per assistere al disastro promosso da dei provocatori e per berci un caffè». Assistere, per la verità, è una parola grossa. Perché i lodigiani di Rc i disordini non li hanno neppure visti. «Avevamo notizie solo dal telefono. Oppure li abbiamo poi visti in televisione», conferma Viani. Il ritrovo dei gruppi di Rifondazione Comunista era stato fissato intorno alle 14 presso la fontana del «Tritone», zona stazione Termini. «Le indicazioni del servizio d’ordine del partito erano state chiare: «Ci saranno provocazioni, meglio stare tutti assieme»- spiega Viani- Così è stato, eravamo in tantissimi, nella parte finale del corteo. Poco dopo le 14 abbiamo iniziato a muoverci ma tempo duecento metri e c’è stato il blocco. Tutti fermi, impossibile proseguire. Qualcuno ha cercato di risalire il corteo ma non c’è stato nulla da fare, via Cavour era piena di gente, il corteo praticamente spezzato in due». Risultato: per oltre tre ore i «rifondaioli» sono restati bloccati nella zona di stazione Termini. Lontani dagli scontri, visti poi in Tv o aggiornati via telefono da amici sintonizzati su Radio Popolare. Così è stato anche per Viani che definisce «allucinante» la devastazione che ha messo Roma a ferro e fuoco. «Assolutamente da condannare- dice il segretario provinciale di Rc- L’idea che mi sono fatto è che non fossero i black bloc «alla Genova»: allora si è vista l’organizzazione, qui l’anarchia di una logica che cercava solo lo scontro a tutti costi. La rabbia di chi pensa che la violenza possa tradursi in azione politica. Assolutamente assurdo. E strumentalizzabile dalla parte più radicale e violenta della destra». Intorno alle 18 i lodigiani di Rc erano già tutti sulla via del rientro, chi in treno (preso proprio in quella stazione Termini dove si era stati per tutto il pomeriggio), chi in macchina come lo stesso Viani.
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