
PrimoPiano
Giovedì 23 Maggio 2013
Uggetti bandiera del centrosinistra
“
I cittadini
sono
i nostri
datori
di lavoro:
per chi
opera
in Comune
non possono
essere
un fastidio
“
Lavoro
e impresa
saranno
la mia
ossessione:
università
e parco
industriale
saranno
assolute
priorità
del mio
mandato
«Voglio una città efficiente, sul modello europeo. Un centro sostenibile e solidale, dove ci sia tanto il senso della comunità, in cui le persone non hanno paura di uscire la sera e hanno voglia d’incontrarsi». Ecco la “Lodi del futuro” per il candidato sindaco del centrosinistra Simone Uggetti, che si propone per la guida del Broletto. Già assessore all’ambiente della giunta Guerini, è sostenuto dal Partito democratico, Sel per Lodi, lista “Lodi comune solidale”, lista civica Uggetti, lista “Nel solco di Guerini”.
Tagli dei trasferimenti agli enti locali, vincoli del patto di stabilità: non sarà facile guidare il Broletto nei prossimi anni. Perché ha deciso di candidarsi?
«Ho deciso di candidarmi per portare avanti un progetto di città che abbiamo iniziato a sviluppare nello scorso mandato. Poi perché penso che ci siano stati degli elementi di positività che vanno portati a termine e anche per puntare sull’innovazione, soprattutto in un momento come questo segnato dalla crisi. Occorre anche guardare al futuro di Lodi con voglia di fare, avendo l’ambizione, la concretezza, la passione e la coerenza».
È stato segretario dei Ds. Si ritiene un candidato di sinistra?
«Sono il candidato di una coalizione di centrosinistra civica allargata. Il nostro progetto ha visto la partecipazione di 3.200 persone alle primarie, ha coinvolto centinaia di persone ai laboratori per il programma. È un progetto partecipato, aperto e inclusivo. La nostra coalizione ha voglia di confrontarsi e di ascoltare».
Lodi negli ultimi anni ha avuto sindaci con un profilo centrista. Ritiene che questo possa essere un ostacolo alla sua corsa?
«Assolutamente no. Gli ultimi sindaci di Lodi sono tutti esponenti del Partito democratico. Persone di cui ho stima, con cui ho un rapporto di amicizia e ho lavorato per anni con loro».
In caso di vittoria, quale sarà la composizione della sua squadra di giunta?
«Chiederò l’impegno di persone capaci che abbiamo maturato esperienze non solo nell’ambito amministrativo, ma anche in diversi settori professionali. E ci sarà un necessario mix tra esperienza e innovazione. Posso anticipare che ci saranno sorprese nella composizione della mia giunta».
Funzionamento della “macchina” comunale: come ha intenzione di renderla più veloce ed efficiente?
«Bisogna puntare sulla riduzione del numero dei dirigenti e poi avviare un processo culturale molto forte di cambiamento che porti al centro dell’attività il cittadino. Molto spesso – e non solo in Comune a Lodi – l’utenza è vista con un certo fastidio. Mentre i cittadini sono i nostri datori di lavoro. Quindi i dipendenti comunali devono vedere i cittadini come propri alleati, abbattendo quel muro di diffidenza che talvolta si crea».
Nella sua campagna elettorale ha puntato molto sulla mobilità in bicicletta. Questa è veramente una priorità per Lodi?
«Ci vuole un sistema equilibrato di mobilità, rendendo più scorrevole il traffico, con un uso della mobilità sostenibile non solo in bici, ma anche con le auto elettriche. Dovessi essere eletto, proporrò che anche i dipendenti pubblici si spostino in bicicletta».
I commercianti vorrebbero però meno Ztl e più spazi per le auto. Come conciliare queste esigenze?
«Ci vuole equilibrio. Il tema è valorizzare e rendere accessibile il nostro centro storico. Ma a nessuno piacerebbe passare in corso Vittorio, corso Roma o corso Umberto e vedere una fila di auto ferme. Questo non aiuterebbe nemmeno il turismo. Propongo un miglioramento della viabilità con nuovi parcheggi. Voglio creare un multipiano per la sosta all’ex Macello, a breve verrà aperta l’area di sosta di via Serravalle e contiamo di poter sfruttare come posteggio l’immobile degli ex Monopoli di via Gorini. In più continueremo con la valorizzazione del parcheggio di piazzale Matteotti».
Più volte ha parlato di ambiente e energia sostenibile. Quali traguardi si propone per il futuro?
«Dalle statistiche del quotidiano economico “Il Sole 24 ore”, Lodi è tra i comuni capoluoghi di provincia con i più alti livelli di fotovoltaico su edifici pubblici. Un risultato che abbiamo raggiunto senza l’utilizzo di risorse dell’amministrazione. Cosa fare nel futuro? Ad esempio un’opportunità è quella di mettere insieme i cittadini che non hanno la possibilità di installare autonomamente energie alternative, creando in particolare cooperative di cittadini per puntare sulle rinnovabili».
Si è costruito troppo in città in questi anni, visto che ci sono circa 700 immobili invenduti? Cosa occorre fare?
«Bisogna puntare di più sulla rigenerazione delle aree urbane. In questi anni abbiamo fatto molto sull’efficienza energetica e vogliamo continuare a farlo. Abbiamo un patrimonio di case in città costruito in modo prevalente negli anni ‘70 e ’80: questi edifici sono assolutamente “energivori”, consumano quindi molta energia».
In città rimangono anche delle aree dismesse, che attendono una sistemazione. Quali sono i suoi progetti su ex Abb ed ex Cetem?
«Va detto che queste aree sono di proprietà privata e per trasformarle serve un passaggio autorizzativo del Comune. Su queste aree come coalizione abbiamo diverse idee. Per quanto riguarda l’ex Abb, chiederemo il raddoppio del sottopasso di viale Pavia-via Nino Dall’Oro, la realizzazione di un parco e la dotazione di parcheggi. Sull’ex Cetem si potrebbe creare un punto di attestazione per gli autobus extraurbani, per sgravare il Belfagor».
In questa campagna elettorale si è parlato poco di frazioni. Come risolvere i loro problemi?
«Io parlerei di periferie e frazioni. Ci vuole un’attenzione dell’amministrazione municipale per queste zone. Io ho proposto una casa dell’acqua in ogni quartiere, poi diversi orti urbani, dei centri civici. Poi va potenziata l’illuminazione pubblica e la sicurezza stradale».
Sono passati 11 anni dall’alluvione, adesso la città bassa è sicura?
«L’amministrazione municipale ha investito molte delle sue risorse per risolvere questa emergenza, anche se per competenza gli interventi dovevano essere coperti da Aipo e dalla Regione. L’unica parte degli argini, che Aipo ha deciso di finanziare, è quella che non è stata completata».
Lodi diventerà una città universitaria: siamo pronti per questa sfida?
«Per il futuro vogliamo portare avanti diversi progetti: promuovere convenzionamenti tra università e proprietari di case sfitte per offrire alloggi agli studenti e migliorare i collegamenti con linee bus dedicate e nuovi attraversamenti pedonali».
Polenghi, Consorzio agrario, futuro della Banca Popolare di Lodi. Non le sembra che la città si sia impoverita. Cosa è possibile fare per rilanciare l’economia locale?
«Lavoro e impresa saranno la mia priorità e la mia personale ossessione. Lavoreremo su più fronti. C’è la questione della università: il trasferimento completo a Lodi delle facoltà di agraria e veterinaria porterà lavoro. C’è poi la volontà di puntare alla realizzazione del parco industriale a Villa Igea, dove potranno insediarsi le eccellenze della produzione delle biotecnologie. E vogliamo anche riproporre il modello Icr, ovvero aiutare le imprese che vogliono investire nel lavoro, offrendo loro sconti sugli oneri di urbanizzazione. Infine lavoreremo ad un rilancio del settore commerciale».
Pressione fiscale del Broletto: come intende diminuirla?
«Anzitutto rivendico il risultato di non aver come assessore aumentato la tassa rifiuti. Sul futuro, al di là dell’Imu perché non si conoscere ancora nel dettaglio il provvedimento del Governo, voglio ridurre il carico fiscale sull’addizionale Irpef, cercando di aumentare la soglia di esenzione. Attualmente è di 13mila euro, voglio portarla a 15mila».
La campagna elettorale è ormai agli sgoccioli. Per lei è stata una sfida al veleno?
«Io non ho mai paura delle mie idee. Credo che anche gli altri non dovrebbero avere timore. La campagna elettorale è fatta per confrontarsi sulle diverse opzioni programmatiche. Ho visto che alcuni candidati non si sono mai sottratti al confronto dimostrando rispetto nei confronti dei cittadini, altri sono stati meno interessati».
Matteo Brunello
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