
Da 18 a 24, escludendo gli speciali, dedicati ad eventi e occasioni, come ad esempio quello su San Bassiano pubblicato lunedì. Tante sono ogni giorno le pagine che il Cittadino dedica alla cronaca locale. Decine di notizie, fotonotizie e pezzi di approfondimento. Da 25 anni raccontiamo gli episodi di cronaca nera e le crisi della pubblica amministrazione; riferiamo vicende imprevedibili e sorprendenti; a volte regaliamo l’emozione di una storia e sveliamo al pubblico personaggi che abitano a due passi da loro e di cui ignorano l’esistenza. Perché la cronaca locale ha il compito di osservare il territorio e riferirlo, senza dimenticarsi di nulla. Certo 25 anni fa gli spazi erano diversi. I cronisti erano meno numerosi, le pagine ridotte, gli articoli pochi rispetto ad oggi. Ma lo spirito che muoveva i giornalisti era lo stesso: guardarsi intorno e raccontare quello che accade. Al traguardo dei 25 anni il Cittadino arriva con una redazione cronaca composta da 10 giornalisti. Alcuni si occupano soprattutto di scrivere, andare a caccia di notizie, scovare scoop. Ognuno ha un settore di riferimento e poi spazia altrove, sulla base delle esigenze. Greta Boni e Matteo Brunello seguono la vita amministrativa, Carlo Catena conosce a menadito il palazzo di giustizia, Davide Cagnola indaga nella cronaca nera, Cristina Vercellone è l’esperta di sanità e scuola, Lorenzo Rinaldi il referente per l’economia. Poi sulle nostre pagine compaiono decine di altre firme, perché per arrivare ovunque, anche nel paesino più sperduto, il Cittadino ha bisogno di collaboratori esterni. Sono una ventina e rappresentano lo sguardo del giornale in giro per il territorio. A tenere i contatti con loro è il desk della cronaca, cioè il gruppo che pensa le pagine, composto da 4 persone (Arrigo Boccalari, Francesco Gastaldi, Stefano Rossi e chi firma questo pezzo). Devono raccogliere le notizie, decidere cosa privilegiare, disegnare le pagine. Poi inserire articoli, fotografie e titoli. Operazioni da compiere mentre le email arrivano a getto continuo e telefono fisso e cellulari squillano “indemoniati”. Chi organizza le pagine cerca di tenere conto di tutto, pronto a ribaltare il piano che aveva definito non appena si verifichi un fatto importante: dall’omicidio alla cancellazione della provincia, fino all’arrivo in città di personaggi famosi. La cronaca non vive di certezze ma di continue variazioni e questo, in fondo, è il suo bello. L’unico elemento che non si modifica è l’attenzione ai lettori e al territorio. C’era 25 anni fa, rimane oggi, con un aspetto in più. Da tempo la cronaca locale de il Cittadino ha ampliato i suoi orizzonti. Lodi resta il punto di partenza, ma anche le altre zone hanno conquistato ampi spazi. Ogni giorno ci sono 4 pagine di Basso Lodigiano, 3 di Centro, 5 sono dedicate alla città, mentre 6 sono pensate per il Sudmilano. Da Melegnano a San Donato il nostro giornale si muove alla conquista di nuovi seguaci. Usando, per catturare lettori, le armi di sempre: la serietà, la precisione, il desiderio di stare in mezzo alla gente. In questi anni le tastiere dei computer hanno perso colore e le suole delle scarpe si sono consumate. A non logorarsi è la voglia di raccontare la verità: perché ci piace farlo e perché voi – cari lettori – ve lo meritate.
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