Il richiamo irresistibile della Cigolina

Alla cascina di Castelnuovo le radici della famiglia Gaboardi

Torno a Castelnuovo Bocca d’Adda, ospite della famiglia Gaboardi alla cascina Cigolina, ed allargo il mio cuore di profondi intendimenti. Storie come quella ascoltata oggi sollecitano il senso delle radici, le profondità dei legami, la forza delle appartenenze. Perché i Gaboardi, gli avi e gli stessi contemporanei, ebbero più di un’opportunità di salutare la campagna della Bassa; eppure non lo hanno mai fatto; anzi più si allontanavano, e più sentivano i richiami dei luoghi patri.

mediatore di sete

Ad andarsene da qui per primo era stato il signor Enrico Gaboardi, nato nel 1882; da uno zio aveva imparato l’esercizio di mediatore di sete; dovendo concludere affari a Milano, aveva scelto di trasferirvisi. Egli era un personaggio austero, severo, rispettato ed ossequiato da tutti i commercianti della zona di San Marco, luogo dove avveniva a quel tempo la vendita della seta. Il signor Enrico aveva sposato una ragazza di Castelnuovo Bocca d’Adda: Maria Panzeri, i cui genitori possedevano un fondo alla cascina Sant’Jorio.

La coppia proseguì a vivere a Milano, facendo la spola ogni fine settimana con Castelnuovo Bocca d’Adda. Un giorno il signor Enrico apprese che l’ingegner Tosi, proprietario della Cigolina, metteva in vendita la propria possessione. L’ingegnere Tosi era un affermato professionista del paese. Tra galantuomini l’affare si concluse immediatamente. Si era intorno alla metà degli anni Venti. Successivamente, per ampliare l’orizzonte dei propri interessi, il signor Enrico acquistò anche la cascina Fornace. Questi acquisti non modificarono, tuttavia, le sue scelte di vita: egli continuò nella sua attività di mediatore di seta; tanto che l’attività agricola della cascina Cigolina fu proseguita dai fratelli Bonfanti, ai quali fu rinnovato più volte il contratto di mezzadria.

la corte in eredità

Il signor Enrico ebbe quattro figli: i primi due, Roberto e Vittorio, dei quali seguiamo le vicende nell’albero genealogico dei Gaboardi, dalla signora Maria; poi, rimasto vedovo, sposò in seconde nozze una donna di Milano, dalla quale ebbe gli altri due eredi. A tutt’e quattro, a prescindere dalle vocazioni per cui si sentivano portati, volle garantire un futuro agricolo: ai primi due lasciò in eredità la cascina Cigolina, agli altri due la Corte Fornace.

Roberto e Vittorio, figli delle prime nozze, crebbero a Milano, ma mantenendo sempre un piede a Castelnuovo Bocca d’Adda: il primo divenne medico, specializzato in medicina interna; il secondo s’era iscritto ad Economia e commercio, ma dei Gaboardi fu quello che più di ogni altro, sino ad allora, avvertì la passione per la terra.

Il signor Vittorio era un eccellente cacciatore; così, durante la stagione venatoria, trascorreva tutti i week end nella Bassa; cacciava lepri, fagiani, quaglie, s’immergeva dentro la natura della campagna, sentendone irresistibilmente il richiamo. Alloggiando alla corte Cigolina, nei momenti di riposo, comprendeva la necessità di seguire con maggiore attenzione il fondo paterno, di apportarvi delle migliorie, e si convinceva che, rimanendo a Milano, non poteva imprimere le svolte che avrebbe voluto. Capì che inevitabilmente doveva scegliere tra proseguire gli studi o diventare agricoltore a tempo pieno. Di fronte al dilemma, non vacillò: offrì ai fratelli Bonfanti la possibilità di condurre la cascina Fornace, e modellò la cascina Cigolina secondo la propria impronta.

di nuovo in campagna

Il signor Vittorio aveva nel frattempo sposato Caterina Covio, figlia del prestinaio del paese e a propria volta conduttore di un fondo agricolo, un bel personaggio, ricordato ancora con simpatia dagli anziani del posto. La signora Caterina, che per tanti anni ha insegnato alle scuole medie del paese le discipline di matematica e scienze, e ha poi ricoperto il ruolo di preside, è la preziosissima testimone di questa pagina.

Era il 1948 quando i coniugi Vittorio e Caterina vennero a vivere alla cascina Cigolina. L’azienda agricola si rinnovò radicalmente: il signor Vittorio era un uomo attento, una persona che s’interessava di tante cose, e durante le sue battute di caccia aveva avuto modo di approfondire vari aspetti agricoli. Sapeva il fatto proprio. Era anche una persona aperta e si faceva apprezzare dai suoi collaboratori, in particolare da Giovanni Casati, uno dei mitici ragazzi del ‘99, contadino molto esperto, che avendo partecipato con onore alla guerra del ‘15-18, era anche presidente della sezione combattenti del paese.

L’impresa agricola del signor Vittorio Gaboardi si strutturò ad indirizzo lattiero e cerealicolo; il latte, prodotto da una quarantina di bovine, numero rilevante per quegli anni, veniva conferito alla latteria Bastoni di Castelnuovo Bocca d’Adda: si trattava di un piccolo caseificio a conduzione famigliare, sito nella località Costa Gramignana, e che ebbe il merito di durare per molti anni, anche quando le industrie sembravano oramai essere le uniche realtà preposta alla lavorazione del latte. In campagna si coltivavano grano, frumento, mais, erba medica. L’attività agricola coinvolse totalmente il signor Vittorio, che assunse anche l’onere di condurre la corte Fornace dopo che i Bonfanti si ritirarono.

una donna umile

Il signor Vittorio fu per molti anni l’anima di tutto: dalla signora Caterina, aveva avuto due figli, Franco ed Elena, entrambi portati negli studi. Franco Gaboardi è medico, oggi primario all’Ospedale Sacco di Milano, un professionista competente e del quale la comunità di Castelnuovo Bocca d’Adda è molto orgogliosa, che sente davvero come proprio figlio. Elena Gaboardi, laureata in Scienze politiche, è una collaboratrice dell’Unione europea. Insomma, al signor Vittorio, invecchiando, quasi sembrava male di disturbare i suoi ragazzi, chiedendogli di sostenerlo in alcune incombenze agricole. Il dottore Franco Gaboardi, allorchè gli impegni di studio prima e di lavoro dopo glielo consentivano, non fece mancare il proprio aiuto. Quando però il signor Vittorio morì, toccò alla vedova impegnarsi in prima persona per proseguire l’attività.

La professoressa Caterina è una donna che esercita la virtù dell’umiltà: ma dal suo piglio deciso, dall’autorevolezza con la quale pone alcune osservazioni, si comprende che se questa corte è riuscita a stare al passo con i tempi ed oggi garantisce un futuro gran parte del merito è suo. Lei ha avuto anche l’oculatezza di sapere attendere i tempi: quando i suoi nipoti, figli del dottore Franco Gaboardi, sono cresciuti, ha saputo coinvolgerli nell’azienda: Vittorio, ventottenne, ed Alessandro, ventitreenne, rappresentano la nuova generazione dei Gaboardi imprenditori agricoli.

Ho avuto modo di conoscere Vittorio; durante la conversazione con la nonna, lui era in azienda in compagnia del dottor Leonardo Bertolani, del Consorzio Agrario di Milano, un consulente per i Gaboardi, ma sopratutto un amico di famiglia; hanno fatto insieme un sopralluogo per i campi, cercando di capire dove intervenire nelle prossime settimane.

Con loro ho affrontato il tema della siccità. Castelnuovo Bocca d’Adda sembra essere rimasta immune dalla recente calura estiva: gli appezzamenti sono verdissimi, solo l’occhio più esperto può cogliere qualche lieve sofferenza. I veri problemi sono stati più a Nord; in Brianza si sono raccolti 30/40 quintali di mais ad ettaro rispetto ai 120, in altre parole, un rapporto di uno a quattro, cioè un disastro.

una grinta di famiglia

Le attenzioni sul clima ci rendono tutti esperti di meteo, ma ognuno a proprio modo: la signora Caterina controlla una pendola, con una lancetta che si posiziona laddove è previsto l’andazzo dei prossimi giorni, stabile, maltempo, giornate radiose di sole; a prova di smentita ha un altro arnese in legno, sul muro esterno della casa padronale, che conferma la temperatura. Il dottor Leopoldo si fida del meteo proposto dal collegamento internet sul telefonino; Vittorio Gaboardi ascolta le previsioni alla tv; il signor Beni Coldani, mio caro amico, e che mi ha accompagnato all’incontro con i Gaboardi, come i saggi anziani dice che alla sera preferisce osservare il cielo per interpretarne gli umori. In campagna, prima di avviare una trinciatura, tutti controllano il meteo.

Vittorio Gaboardi ha le idee chiare e dice di avere imparato tanto dal padre: stessa grinta, stessa forza, identico desiderio d’essere competitivo in ogni circostanza della vita. Gli studi intrapresi potevano portarlo molto distante dall’agricoltura. Vittorio si è laureato, frequentando il corso di cinema ed organizzazione di eventi, nel linguaggio dei media; poi ha frequentato un master di un anno e mezzo in “produzione televisiva e cinema digitale” ed ha lavorato a Milano2 per il regista Ezio Greggio. Adesso sta frequentando un corso d’interfacoltà di Lettere e filosofia ed Economia, ed è a cinque esami dalla meta.

Come gli avi, ha sentito il richiamo delle radici e della terra: la lasciato il set televisivo, preferendo ad esso la stalla e le zolle di terra. La sua è anche stata una scelta di cuore: non poteva lasciare da sola nonna Caterina. L’azienda necessita di cogliere le sfide che offre la modernità. Vittorio Gaboardi sa che occorrono sistemi organizzativi moderni e tecnologie all’avanguardia per rimanere competitivi sul mercato e queste cose vanno seguite da vicino, quotidianamente.

Oggi il latte, di alta qualità, viene conferito ad una cooperativa di Abbiategrasso, che lo fornisce alla ditta Lactalis. Nei progetti di Vittorio e di Alessandro, che studia Economia aziendale e segue la contabilità dell’azienda, c’è il desiderio di diversificare gli investimenti, puntando non solo sulla zootecnia, ma migliorando le rese dei terreni, anche attraverso la realizzazione di impianti che valorizzino i sistemi irrigativi e risparmino sui consumi.

La cascina Cigolina, acquistata dai Gaboardi in segno di rispetto per le proprie radici, è rimasta quasi un secolo dopo il posto dove questa famiglia conferma l’identità della propria storia. Davvero, un luogo d’amore: per la famiglia, per la terra, per la natura, per il futuro che verrà.

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