Agghiacciante: è questa la prima parola che pensiamo leggendo L’avversario, che Adelphi ripropone in una nuova edizione.Jean Claude Romand finge una professione, una carriera, una rete di amicizie, millanta viaggi, incarichi, disponibilità di denaro: “inventa” la sua intera esistenza - che racconta prima che agli altri a se stesso -, la plasma con le sole parole e ad essa tutti credono, senza domande e senza sospetti. Ma sul punto di essere scoperto, dopo ben 18 anni, preferisce uccidere moglie, figli e genitori.È il resoconto di una storia vera, che Carrère indaga fin nelle sue pieghe più oscure: noi lo seguiamo nella sua graduale scoperta dell’incredibile, della menzogna, del male che si celano dietro un’apparente normalità, affrontando costantemente la fatica di comprendere e accettare una vicenda fatta esclusivamente di orrore e desolazione. Solo una volta giunti all’epilogo, comprendiamo davvero la ragione del nostro profondo disagio: il sospetto che, in fondo, l’Avversario, invisibile, possa albergare in qualunque essere umano.
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Emmanuel Carrère, L’avversario, Adelphi Edizioni, Milano 2013, pp. 169, 17 euro
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