Oggi 16 giugno 2011 vengo avvisato da passanti che in viale Milano a Lodi tra i civici 97 e 99 qualcosa sta cambiando: infatti questa mattina è apparso un cartello, uno, che a notevole distanza dall’effettivo punto di assoluto pericolo per ciclopedoni , segnala una riduzione della velocità da 50 a 20 e segnala la strada dissestata. Adesso capisco che tutti in questi giorni siano impegnati nella posa di quegli obbrobri di fioriere illuminate, ma non pigliamoci per i fondelli altrimenti poi la tastiera diventa rovente come diventa rovente il telefono del povero centralinista al quale sistematicamente vi negate. Per la messa in sicurezza di quel tratto di strada servono dei new jersey di plastica, tipo quelli che abbandonate sulle rotonde per anni; almeno 100/150metri che dividano la corsia di marcia dalla pista ciclopedonale; servono due cartelli illuminati che segnalino di notte la testa e la coda del serpentone colorato salvavita; serve spostare il cartello che riduce la velocità da 50 a 20 km orari e non serve assolutamente a niente collocarlo a tre metri dal cartello fisso del limite di 50, altrimenti si rischiano decelerazioni da F1. Ve lo immaginate alle sei di mattina un camion da cava carico che da 90 all’ora deve decellerare in pochi metri fino a 20 km orari? Mi ritrovo il camionista sul tavolo, per il caffè! Dai, fate i bravi, mantenete le promesse, senza voler far polemiche, fate vedere che a posare la segnaletica non ci madate il gatto e la volpe! Su, ingegner Ligi, geometra Agosti, assessore Brunetti, assessore Uggetti, mandate un bel camioncino con la scritta “Comune di Lodi”, e metteteci su quel che serve per non subire un inutile effetto placebo, perchè adesso è veramente troppo!Avevo intrapreso per questa volta la via del dialogo telefonico, mi è stato promesso un effettivo interessamento ed una effettiva presa di posizione atta a garantire l’icolumità dei ciclisti e dei pedoni, un inutile cartello messo tanto per zittire il rompipalle non basta, vedete di mantenere le promesse perchè ne va della salute e della vita altrui. Grazie.
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