Ascoltiamo il Papa e diamo un messaggio di coerenza

Papa Francesco ha inaugurato il Giubileo della Misericordia.

Questo mi ha indotta, per la prima volta, ad interrogarmi sul significato del termine Misericordia.

Nel privilegiare l’etimologia latina ne leggo la composizione: misericordis (genitivo), dal verbo misereo - ho pietà e cor - genitivo - cordis - cuore.

E, duque, un sentimento per il quale la miseria altrui tocca il nostro cuore.

Questa prima lettura mi ha aiutata a meglio riflettere sul percorso biografico che mi sta accompagnando da alcuni mesi presso il carcere di Opera.

Un progetto di giustizia ripartiva, Il Sicomoro, con incontri tra Vittime ed autori di efferati delitti.

Questo percorso mi ha aiutata ad essere migliore testimone del sentimento di madre che ha perso un figlio, Andrea, vittima incolpevole di un pirata della strada.

Solo oggi, dopo anni, mi sento più vicina alla misericordia per chi ha assassinato mio figlio.

Ed a seguito di questo personale cammino sento più autentico il desiderio che il valore del dialogo e della pace debba trovare pieno ingresso in ogni contesto quotidiano e, pertanto, anche in quello all’apparenza avulso quale «l’agone politico».

Non intendo entrare nel merito di una specifica vicenda e tuttavia non posso non rilevare come anche questo esordio di campagna elettorale a Peschiera Borromeo, non diversamente da altre, si contraddistingua da acerrimi conflitti, con l’ appendice di denunce, querele per diffamazione tra antagonisti.

Ed osservo mesta, come tutti noi applaudiamo al messaggio del Santo Padre quando tocca ad altri e quanto, talvolta, restiamo sordi ed inerti, arroccati a difesa dei nostri miserrimi egoismi.

Diamo, dunque, un messaggio di coerenza anche in politica! Ripristiniamo il confronto dialettico e per una volta non affliggiamo i Tribunali di querele per «reati d’opinione», ma prestiamo attenzione a valori autentici.

Auguro a tutti un ottimo 2016

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