Ho pensato di scrivervi perché, forse per il fatto che l’ho visto scritta per la prima volta sul Vostro quotidiano, non sopporto la parola “eco-furbetti”, spesso usata per indicare normalissimi cittadini che in gita lungo la Muzza o lungo le piste ciclabili della Provincia, lasciano come degna traccia del loro passaggio avanzi di tavolate e sacchi di plastica contenenti immondizia varia. La parola furbetto è da rivolgere semmai a quel bambino paffuto e simpatico che, nelle foto di una volta, ti guardava sorridente dal basso verso l’alto, nascondendo nella manina, dietro la schiena, il tirasassi; questi mascalzoni invece non sono bambini, ma veri e propri criminali potenziali, capaci di sporcare e mandarti a quel paese, anche a botte, se glielo fai notare; finti morti di fame che mantengono il fuoristrada o la villa al mare e fanno il diavolo a quattro quando arrivano a casa i 150 euro all’anno di tassa rifiuti; che hanno la casa pulita come uno specchio e sgridano i figli perché giocano sul pavimento, per poi fare a gara a chi tira la bottiglia di birra più lontano nell’Adda.
Ho occasione di incontrarli, strafottenti, nel mio lavoro, e multarli non basta; il più delle volte, le multe non le pagano neanche, perché il diritto è dalla loro parte, purtroppo. Anche quello che dice “faccio quello che voglio perché mi va di farlo”, fingendo di ignorare che è il primo male che fanno a se stessi e all’ambiente in cui vivono o vivono i loro simili. Oppure, di ignorare che presto o tardi questo scempio lo pagano due volte, con le tasse prima e con le spese per il recupero, dopo.
Perché (io lo so perché ci lavoro) sporcare non costa niente, ma ripulire dove ignoti sporcano... quello sì che costa.
Per favore, non chiamateli furbetti... quelli danneggiano altri esseri umani e il mondo in cui vivono. Invece di quasi compatirli per quello che fanno, cercate di denunciarli, emarginarli, anche dando loro il nome che si meritano. Usate la fantasia.
Cordiali saluti.
Claudio G. Erialti
Signor Erialti, lei ha perfettamente ragione: limitarsi ad affibbiare l’etichetta di furbetti a questi vandali responsabili dello scempio che è sotto gli occhi di tutti finisce per far diventare moralmente e socialmente irrilevanti i loro gesti, che invece meritano la massima riprovazione.
Il Cittadino
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