Broletto e Sal, due nomine suicide che seppelliscono ogni rinnovamento

Gentile Direttore, Dr. Pallavera, stiamo vivendo ormai da anni la fine della politica intesa come servizio. La fine di quella visione dell’interesse pubblico e del suo governo disinteressato. Da un decennio abbiamo capito quanto siano velenose le visioni personalistiche della politica, l’interesse privato, e quanto questa visione sbagliata abbia indebolito l’Italia, dato che chi ha interessi privati normalmente se ne frega di quelli pubblici.Da qualche anno le parti più consapevoli della società , della politica e della cultura ci dicono che vi è un solo modo per invertire la tendenza ed è quello di recuperare un senso etico in politica, introducendovi sia elementi di rinnovamento, rottamazione, ricambio chiamiamoli come si vuole, sia elementi di sobrietà nella spesa, nei comportamenti, nelle scelte.In queste settimane abbiamo visto come la politica lodigiana, in particolare quella che ha governato il territorio per lunghi anni, abbia riproposto in due posizioni chiave (Consiglio Comunale di Lodi e Società Acque Lodigiane) due persone che, benché stimabili e indubbiamente capaci, vivono di politica da decenni. Con queste due scelte abbiamo seppellito quel rinnovamento che tutti invocano. Non solo, con l’aumento delle prebende che questi fortunati esponenti del mondo politico lombardo hanno ottenuto, abbiamo seppellito anche quell’idea di sobrietà di cui tutti parlano.Sono perplesso e stupefatto. Sembra incredibile che il Partito Democratico lodigiano, il partito che ha sostenuto e voluto queste nomine e queste scelte, osi ancora parlare di cambiamento e rinnovamento. Sembra una scelta suicida, vista la situazione in cui versa il territorio e in cui versa la politica.

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