Casale ha risolto il problema, ma le strade

si sgretolano

Se Casalpusterlengo ha risolto un suo problema di fatto lo ha scaricato ad altri. Mi riferisco all’ordinanza di chiusura agli automezzi con peso superiore ai 7,5 tonnellate del tratto urbano a Casale (Via Emilia) dirottati sulla provinciale ex S.S. 591, Castiglione d’Adda-Terranova-Codogno già malmessa per conto suo, provocando altri dissesti sull’arteria. Per ora, la (pseudo) Provincia ha disposto il limite velocità di 70 Km/h, e ad aprile ha rifatto l’asfalto della rotatoria della cascina Bellona deteriorata per il traffico di mezzi pesanti. Lo stesso ente, che non ha occhi per piangere, ha tagliato (a rate) le infestanti ai bordi strada a fine di luglio e mai si è vista una pattuglia al controllo della velocità. Si osservano sgretolamenti un po’ ovunque, banchine con spazi di fuga pressoché inesistenti che stanno cedendo e ne riprovano i paletti catarifrangenti di cui solo una quindicina in posizione verticale. Il che significa che il cedimento è già avvenuto e lo smottamento delle ripe non sarà tanto lontano. Quanto alla sicurezza stradale la ridotta carreggiata e le banchine cedevoli ha già provocato “uscite” di mezzi pesanti. D’altra parte basta un leggero scostamento dall’asse viario per sorpassare magari una bicicletta, se poi si tenta di portarsi in linea, beh, non voglio pensarci…. A giugno la rotonda Terranova/Rovedaro ha dato una primo avviso. Un mezzo pesante ha perso uno dei due manufatti (un cilindro in ferro) di imponenti dimensioni ed è sprofondato sul guard rail interessando la sede stradale. Si potrebbe obiettare una errata manovra, oppure ancora un cedimento dei leganti e aggiungiamo anche il rondò che così ridotto ha fatto il resto anche se percorso a velocità consentita. Leggo che è già stato definito l’appalto della tangenziale nel 2009 per un costo di € 120 milioni della presa d’atto della documentazione progettuale e amministrativa. Ma se è dalla giunta Rebughini che è stata avviata la richiesta per la quale si sono spese tante parole, tanto tempo e tanti soldi. Nel portale dell’Anas (dati aggiornati al luglio 2015) si legge che per gli interventi alle Regioni meridionali, isole comprese, sono stati stanziati qualcosa come € 4,7 miliardi (iva esclusa) per completare 161 tratti, 43 nuove costruzioni e 118 manutenzioni straordinarie. Tralasciando il centro dello stivale, al nord tra gli altri c’è la Pedemontana, TEEM, Orte-Venezia, Brebemi, col di Tenda, Asti–Cuneo, la Due Mari ecc. Non voglio fare il menagramo ma di solito sono realista: i problemi economici, le priorità ben più pressanti della tangenziale casalina e, come sempre, i contenziosi per l’acquisizione di beni e servizi, i fallimenti (ormai di norma) delle aziende titolari degli appalti e subappalti, gli adeguamenti prezzi, la corruzione, la criminalità organizzata, permessi, concessioni a quando l’inizio e soprattutto la fine dei lavori? Che faranno i Sindaci e le istituzioni interessate, se come presumo, verrà prorogata l’attuale ordinanza in scadenza il 31-10-2015, e fino a quando e chi paga gli interventi di sistemazione della tratta, La (pseudo) Provincia forse?

© RIPRODUZIONE RISERVATA